Chi investe in città? Siciliano non chiude la porta ad Eni: “E’ ancora l’azienda più importante per questo territorio”

 
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Gela. “L’avvio dei lavori nell’ex area Isaf, il progetto green oramai pubblicizzato anche a livello nazionale e l’interesse a collaborare nei progetti alternativi messi in campo dalla giunta sono tutti segni tangibili del fatto che Eni non voglia lasciare questo territorio”.

“Il polo green è oramai sponsorizzato a livello nazionale”. Il vicesindaco Simone Siciliano, di ritorno da Roma dove si è tenuto l’ennesimo confronto legato al progetto del polo locale per il gas naturale liquefatto, ribadisce la necessità di non chiudere le porte in faccia alla multinazionale. “Questo è un territorio vasto e molto difficile – continua – l’amministrazione comunale, dal primo giorno del suo insediamento, sta lavorando per pensare anche al futuro. Ovviamente, però, Eni è un’azienda che non può essere messa da parte quando si parla di investimenti. Oramai, hanno ribadito, anche con una serie di spot diffusi a livello nazionale, che il polo green ha come perni fondamentali i siti di Gela e Venezia. Collaborare con un’azienda interessata ancora ad investire in questo territorio non significa comunque rinunciare ad ottenere quanto dovuto alla cittadinanza in termini di tutela ambientale e salute”. Intanto, lo stesso Siciliano conferma che Invitalia e Nomisma, istituti coinvolti nel procedimento che dovrebbe condurre alla chiusura dell’accordo di programma, hanno sostanzialmente concluso tutte le loro verifiche, di modo da poter tracciare gli asset da seguire nel processo di individuazione delle aziende interessate ad investire nelle aree locali. “A questo punto – spiega ancora – credo che i risultati di quanto emerso verranno resi pubblici in città, probabilmente attraverso un incontro aperto a tutti”. L’accordo di programma definito dalla giunta Messinese, però, non sembra ancora destinato ad essere chiuso, perlomeno entro il 2016. “La call per le aziende interessate alle aree locali è già partita – conclude – ovviamente, non si possono avere tempi certi di chiusura della procedura. Sapevamo già dall’inizio che ci sarebbe voluto del tempo. Perlomeno, abbiamo iniziato un percorso che sarebbe stato necessario intraprendere parecchio tempo prima”.

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