Chiuse urne in Russia, vince ancora il partito di Putin: gelesi tra gli osservatori

 
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Osservatori gelesi hanno svoto attività di controllo

Gela. Come era più che preventivabile, anche se al momento della pubblicazione i dati non sono ancora definitivi, le elezioni in Russia hanno nuovamente premiato “Russia Unita”, del presidente Vladimir Putin, che si attesta quasi al 50 per cento. Dietro, parecchio distanziati, i comunisti di Zjuganov. Le operazioni elettorali per il rinnovo della Duma sono state seguite da un gruppo di osservatori. Tra questi, come avevamo già riferito, anche professionisti e imprenditori gelesi. Le attività di verifica e di monitoraggio si sono protratte nel corso dei tre giorni del voto e durante le operazioni di spoglio. Il sistema di voto è diviso a metà, 225 seggi vengono assegnati con il metodo proporzionale, 225 con quello maggioritario. Novità di quest’anno, si è votato anche in modo elettronico. In Russia, sono stati invitati l’avvocato Maurizio Scicolone, gli imprenditori Luca Genovese e David Alessi e il professionista Raffaele Carfì. Il gruppo di osservatori, selezionati per assicurare la regolarità del voto in una Russia, dove l’uomo forte Putin continua ad avere un ruolo cruciale negli equilibri politici, ha svolto le attività nei seggi e nei centri di elaborazione dei dati, che man mano affluivano da ogni città, di un territorio vasto e molto complesso. I dirigenti di “Russia Unita”, ad urne ormai chiuse, hanno parlato di “un voto pulito”.

Prima che si entrasse nel vivo della tre giorni, c’è chi ha denunciato l’esclusione di diversi oppositori e, tra le altre cose, la detenzione di uno dei principali esponenti del fronte contrario a Putin, Aleksej Navalnj. Al momento, gli osservatori non hanno indicato criticità, in attesa di valutare ulteriori aspetti, che verranno poi resi noti al termine di tutte le operazioni. Diverse associazioni hanno lanciato l’allarme per il rischio di brogli.

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