“Ci sono ancora le risorse per il Museo del mare?”, Casciana: “La nave va comunque esposta”

 
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Gela. E’ tra coloro che sostengono il progetto dell’esposizione della nave arcaica nei locali dell’ex monastero delle Benedettine. Il consigliere comunale Vincenzo Casciana, anche da un punto di vista professionale in passato ha partecipato alle operazioni di recupero ed è tra quelli che ha spinto per chiudere la convenzione, che coinvolge anche Eni. La multinazionale si è detta pronta a finanziare l’esposizione non solo con i due milioni di euro delle compensazioni ma anche con risorse aggiuntive. Il consigliere, davanti ai dubbi espressi dagli esperti, non sembra convinto della fattibilità del Museo del Mare, finanziato ma i cui lavori non sono mai partiti. “Non esiste alcun Museo della Nave ma un Museo dei Relitti Greci, ipotizzato dai funzionari della Soprintendenza di Caltanissetta nel lontano 2002 – dice Casciana – occorrerebbe verificare se tale progetto sia realmente concretizzabile, non solo dal punto di vista finanziario ma anche in termini di compatibilità con la natura morfologica del sito e con l’area archeologica nella quale insiste. Nel volume a cura dell’architetto Daniela Vullo si legge dell’importo complessivo dei lavori, 14 milioni di euro. L’architetto, attuale Soprintendente di Caltanissetta nonché neo commissario del Parco Archeologico di Gela, diretto dall’architetto Luigi Gattuso, dovrebbe chiarire alcuni aspetti non marginali. In primo luogo, come si può autorizzare nel 2019 la costruzione in area archeologica demaniale e dove sono i 14 milioni previsti per la realizzazione del Museo dei Relitti Greci”. Il consigliere, che fa parte della maggioranza del sindaco Lucio Greco, è pienamente schierato con l’amministrazione comunale e segue la linea, già suggerita da Greco. “La nave arcaica è stata identificata nel 1988, recuperata nel corso di circa due decenni, fino al 2012. Da allora ad oggi, giace nelle casse lignee, alcune delle quali sono state aperte, ma soltanto parzialmente, ed in ogni caso, mai tutte. Anche questo non si comprende. Va detto che la nave, secondo quanto dichiarato anche dagli esperti presenti, versa in buona salute. L’iter necessario è stato compiutamente avviato e il direttore del Parco Archeologico Regionale, con la cooperazione di tutte le istituzioni e dell’amministrazione comunale, procederà al fine di poter restituire alla comunità scientifica mondiale un bene ancora ignoto”.

Casciana fa chiaramente intendere che non si possono attendere i tempi lunghi del Museo del mare, sempre che possa veramente vedere la luce. “Il problema della ricomposizione della nave arcaica rimane aleatorio. Concordando sul fatto che la nave non è un puzzle, nel senso che purtroppo non godiamo ancora di un’ipotesi ricostruttiva, in realtà la situazione attuale è davvero da puzzle – aggiunge –  per fortuna, oggi non si devono necessariamente maneggiare i pezzi a mano per farli combaciare, cosa che si è fatta per secoli prima dell’ausilio della tomografia e del laser scanner, ma si può procedere sulla base di un’adeguata documentazione grafica e di un completo rilievo in 3D all’elaborazione virtuale di un’ipotesi ricostruttiva del relitto. Questo è l’unico strumento utile alla definizione di una prima ipotesi ricostruttiva che dovrà in ogni caso essere sottoposta alla valutazione degli esperti che operano a Francoforte o ad Amburgo e che da decenni si occupano di ipotesi ricostruttive di relitti antichi e che hanno ricostruito quelli più noti”. Per il consigliere, così come ha fatto intendere l’amministrazione comunale, il Museo del mare è più che un vantaggio per la città, ma non va di pari passo con l’esposizione della nave. “Questa amministrazione non si opporrà di certo alla realizzazione del museo, tuttavia la rifunzionalizzazione del monastero e il Museo della Nave non sono assolutamente vincolati né godono del principio di reciprocità attuativa – conclude – se vi saranno le condizioni per realizzare il museo, l’amministrazione non si opporrà. Però, il monastero va ripreso e rifunzionalizzato, offrendo in poco tempo impiego di manodopera locale e posti di lavoro ai cittadini locali. Se da un lato l’amministrazione non può che dichiararsi del tutto favorevole ad accogliere con rinnovato auspicio la costruzione del Museo dei Relitti Greci, d’altra parte occorre comprendere se esistono realmente le risorse”.

1 commento

  1. Bisogna accelerare l’ iter del museo del mare , e capire a che punto è lo stato dell’ arte , e possibile che nessuno sappia , e si va’ sempre sul vago ?

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