“Ci sono consiglieri pronti a sostenere la giunta…escano allo scoperto”, Siragusa: “Non si vota per dogma”

 
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Guido Siragusa in consiglio comunale

Gela. “Non si va in aula a votare per dovere. Lo si fa per convinzione. Dopo la seduta di ieri, è chiaro che ci sono consiglieri comunali pronti a sostenere il sindaco. Lo facciano, ma senza vergognarsi o senza nascondersi dietro a doveri che non esistono”. Il dem Guido Siragusa, che è stato alla testa dell’opposizione al piano economico finanziario e alle nuove tariffe Tari sui rifiuti, lancia un chiaro messaggio ai suoi colleghi d’aula. “Ci vuole coerenza – dice ancora – se ci sono consiglieri che condividono le scelte dell’amministrazione comunale, escano allo scoperto e lo facciano con assoluta coerenza”. L’esponente del Pd non esclude che la giunta possa tornare alla carica, cercando comunque di ottenere un voto favorevole al pef e alle tariffe Tari aumentate. “Avevamo ragione a sostenere che l’approvazione del piano economico finanziario avrebbe consentito alla giunta di autorizzare la rimodulazione delle tariffe Tari, aumentandole – spiega ancora – hanno fatto di tutto per avere il voto favorevole. Ci hanno messo contro anche gli operai della Tekra, senza che ci sia alcuna connessione tra il pef e gli stipendi ancora dovuti ai lavoratori”. Il dem, chiude la porta, quasi del tutto.

Il costo del servizio. “Io, che sono opposizione alle scelte della giunta e del vicesindaco Simone Siciliano soprattutto in materia di rifiuti, non vado in aula a votare come se fosse un dogma – conclude – né esprimo un no, mantenendo però il numero legale e facendo sempre il gioco dell’amministrazione comunale. Ci deve essere rispetto reciproco. La politica si fa con il confronto e non facendo arrivare all’ultimo momento il piano economico finanziario, pretendo il voto favorevole. Il sindaco e il suo vice non hanno capito che non si agisce in questo modo. Forse, quando lo comprenderanno, saranno già fuori dal municipio, comodamente seduti sulle loro poltrone. In aula, l’amministrazione deve spiegare le ragioni dell’aumento dei costi del servizio, lievitati di almeno quattro milioni di euro”. L’appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sta diventando la pietra angolare di qualsiasi prospettiva politica, almeno per una giunta che sembra totalmente accerchiata e incapace di reagire.

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