30 anni per costruirla, 3 per chiuderla: il caso del viadotto Geremia

 
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Gela. In Giappone ci hanno messo sei giorni per ricostruire 150 metri di autostrada crollata dopo il terremoto. Un esempio di efficienza che non ha eguali in Europa. In terra di Sicilia invece non bastano due anni e mezzo per rifare il pilone del viadotto Geremia II, un tratto della superstrada che collega Gela a Caltanissetta.

Ci sono voluti 30 anni per completarla e inaugurarla, meno di un’ora per chiuderla al traffico. La statale 626 Caltanissetta-Gela è stata inaugurata il 14 febbraio del 2006, con tanto di banda musicale, presidente della Regione Totò Cuffaro e autorità. Due anni e mezzo dopo si è sfiorata lal tragedia. Un giunto del viadotto “Geremia 2” ha ceduto improvvisamente, creando una sorta di gradino sulla carreggiata di circa 30 centimetri, contro il quale sono finiti un’auto e una moto in transito. Vennero ferite due persone. Una donna di 32 anni, che viaggiava con i suoi due figli, ha subito la frattura di due vertebre dorsali. Illesi i bambini. Frattura al braccio, invece, per un agente della polizia stradale di Gela, che stava percorrendo la statale con la moto di servizio. Pare che la donna sia rimasta parzialmente invalida dopo quell’incidente.

La procura di Gela aprì una una inchiesta ed anche l’Anas volle vederci chiaro per capire come sia stato possibile un cedimento così evidente. Il viadotto è lungo 1.480 metri e la sua altezza massima è di circa 90 metri. Il giunto che ha ceduto è quello del nono pilone in direzione di Gela. Una settimana dopo un nuovo cedimento. Questa volta il crollo riguardò il manto stradale, circa una quarantina di metri. L’asfalto ha compiuto un volo di circa 70 metri.

Nel 2010 venne aggiudicato, attraverso la Provincia, il primo lotto dei lavori. I lavori sono stati realizzati dal Consorzio Stabile Valori con sede legale a Roma. Tra le imprese consorziate c’è la Igc di Gela. L’importo a base d’asta era di 4 milioni e 100 mila euro con un ribasso del 28 per cento. Le buste vennero aperte aperte nella sede regionale dell’Anas. «Abbiamo accelerato al massimo i tempi per l’espletamento della gara, compatibilmente con l’iter previsto per legge – spiegò Ugo Di Bennardo, presidente regionale Anas – anche perché è un periodo in cui ci sono grossi problemi ad ottenere i finanziamenti. E questo lo aveva ottenuto anche grazie alla stretta collaborazione avuta con la Provincia regionale».

Nel settembre scorso il secondo appalto per il completamento definitivo dell’opera. Importo di 2 milioni e mezzo per realizzare l’impalcatura in acciaio. La consegna è prevista per l’estate del 2012. I lavori però non sono ancora iniziati.

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