Cinque idonei per guidare società rifiuti, Srr sceglierà con colloqui: 21 domande presentate

 
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Gela. Bisognerà attendere la prossima settimana per avere il nome del manager, che si occuperà di guidare la nuova società in house, destinata a gestire l’intero ciclo dei rifiuti sul territorio. Il consiglio di amministrazione della Srr4 ha verificato i profili dei ventuno candidati. La rosa è stata ristretta a cinque. “C’è stato un ex aequo – dice il sindaco di Riesi Salvatore Chiantia che presiede la Srr – così, abbiamo deciso di effettuare colloqui con i cinque candidati ritenuti idonei”. Il confronto tra i componenti del cda, del quale fanno parte anche i primi cittadini di Butera e Delia, e i cinque potenziali manager si terrà lunedì prossimo. Probabilmente, già il giorno successivo ci sarà la scelta finale. L’incarico, stando all’avviso pubblico, durerà un anno e l’amministratore otterrà un compenso complessivo, lordo, di trentamila euro. La società in house, completamente controllata dalla Srr, avrà la gestione non solo del nuovo impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti, ma anche della discarica Timpazzo e degli altri impianti del ciclo rifiuti. E’ stato l’assessore regionale Alberto Pierobon a spingere per un’accelerazione, che porti dall’attuale gestione dell’Ato Cl2 in liquidazione a quella della Srr4, che però non ha una struttura idonea per occuparsi direttamente degli impianti e per questo motivo è emersa la soluzione della società in house, che a breve dovrà dotarsi anche di personale. Da quanto emerge, nella rosa dei cinque ci sarebbe qualche professionista di altre regioni.

Fino alla scelta definitiva, il cda ha deciso di non comunicare i nominativi degli idonei. Pare che anche l’attuale commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco, che ricopre incarichi di gestione anche in altre società siciliane, abbia presentato istanza. Tra i requisiti richiesti, “aver maturato esperienza nel settore ambientale e nello specifico nel settore della gestione del ciclo dei rifiuti negli ultimi cinque anni, antecedenti alla pubblicazione dell’avviso”.

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