Cinque milioni di euro per rifare 28 chilometri di condotta idrica

 
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Gela. Venti mesi di lavori, che rappresenteranno anche una importante valvola di sfogo per il sempre assai provato sistema produttivo, economico ed occupazionale del territorio; un investimento complessivo da ben  oltre 5 milioni di euro; oltre 28 chilometri di condotte di grosso diametro poste in opera oltre a tutta la tubazione di servizio per gli allacci.

Interventi che alla fine avranno anche un’altra importantissima ricaduta, quella di ridurre in maniera sensibile la quantità di acqua che oggi, invece che finire nei rubinetti di case, scuole ed aziende, si disperde nel sottosuolo. E’ questa la “fotografia” dell’intervento di sostituzione della rete idrica vetusta e/o in cattivo stato – fase 1 – nel Comune di Gela (Progetto ID 93) che è stato presentato nelle sue linee essenziali stamane a Palazzo di città nel corso di una conferenza stampa dal sindaco Angelo Fasulo, da Salvatore Guarino, direttore generale di Caltaqua – Acque di Caltanissetta SpA, gestore unico del servizio idrico integrato per la provincia di Caltanissetta, e dal direttore tecnico di Caltaqua Salvatore Giuliana. I lavori che presto prenderanno il via sono stati finanziati dal Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti utilizzando fondi comunitari del PO-Fesr 2007 2013. L’importo complessivo dell’intervento è di circa 5 milioni e 130 mila euro. L’intervento programmato prevede la sostituzione di circa 28,5 km di condotta (di grosso diametro) e la sostituzione di tutta la tubazione di piccolo diametro relativa all’allaccio alla nuova rete idrica di oltre 5 mila utenze esistenti. Dopo l’esecuzione di questi interventi, la cui durata prevista è di 20 mesi, le perdite si ridurranno considerevolmente recuperando così annualmente circa 763 mila metri cubi di risorsa idrica che attualmente si perde nel sottosuolo. Un risultato, quest’ultimo, che assieme a quello già maturato con i lavori realizzati nel quartiere San Giacomo (Progetto ID 14) nel 2011 – con cui sono stati recuperati annualmente circa 307 mila metri cubi di acqua –  e con l’ulteriore intervento di sostituzione della rete idrica (Progetto ID 103) con cui si recupereranno ulteriori 710 mila metri cubi circa di risorse idriche, oggi invece disperse, e che sarà progettato non appena il Dipartimento provvederà a renderlo finanziabile, consentirà di raggiungere l’obiettivo S.10 indicato nel Piano di Azione per gli Obiettivi di Servizio del Quadro strategico nazionale  2007-2013. “I lavori di riqualificazione e di ammodernamento della rete idrica li aspettavamo da tempo ed oggi, finalmente possiamo dire che diventano realtà -ha detto il sindaco Angelo Fasulo- Grazie a questo importantissimo investimento saremo finalmente messi in condizione di smettere di rincorrere le emergenze, di risolvere i tanti problemi atavici legati alla distribuzione dell’acqua e potremo offrire ai cittadini un servizio adeguato alle loro esigenze. Nei prossimi mesi arriverà un ulteriore finanziamento per la nostra rete che, sommato a questi interventi, ci consentirà di ridurre al minimo i disagi e di raggiungere l’obiettivo di una distribuzione normale”. “L’intervento di Gela assieme a quelli analoghi, quanto a risorse destinate, già avviati a Caltanissetta sono la più evidente dimostrazione di come Caltaqua punti a dare quelle risposte, in termini di potenziamento dell’efficienza del servizio, che il territorio a ragione reclama – ha commentato il direttore generale di Caltaqua Salvatore Guarino -. Certamente il dover intervenire in un quadro generale fatto di iter burocratici che durano anche anni, di manutenzioni e lavori di ammodernamento su rete ed impianti che per decenni, prima del nostro arrivo, sono stati pressoché inesistenti, e il dover fare i conti con una autentica piaga, quella degli allacci abusivi, che inevitabilmente scarica i maggiori oneri causati oltre che sull’azienda anche sugli utenti, rende tutto  più complesso. Ecco perché gli interventi al via nei prossimi giorni a Gela – ha concluso Guarino – costituiscono oltre che un’opera attesa anche un chiaro segnale di quella proficua sinergia tra pubblico – nella fattispecie la Regione, il Consorzio ATO Idrico CL6 e l’Amministrazione Comunale – e privato che dà buoni frutti per la comunità”. 

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