Clan niscemesi imponevano il pizzo ad imprese gelesi, altri testimoni in aula

 
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Immagini di repertorio

Gela. Proseguono le testimonianze rese da imprenditori, anche gelesi, che in passato furono vittime di estorsioni imposte dai clan niscemesi. La scorsa settimana, davanti al collegio penale del tribunale di Caltagirone, sono stati sentiti alcuni dei titolari di aziende che avrebbero ricevuto pressioni per pagare. Secondo quanto emerso dall’indagine, coordinata dalla Dda di Catania, imprenditori del settore edile e dei rifiuti avrebbero patito costanti richieste di messa a posto. Se non avessero pagato, la ritorsione dei clan, con danneggiamenti e minacce, sarebbe stata praticamente automatica. Diversi imprenditori gelesi sono parti civili nel giudizio, rappresentati dai legali Fabrizio Ferrara, Stefano Scepi, Laura Cannizzaro e Salvatore Falzone. Sono parti civili, inoltre, sia il Comune di Niscemi, con l’avvocato Aurelio Lattaferro, sia l’associazione antiracket “Gaetano Giordano”, con il legale Valentina Lo Porto. Le contestazioni sono mosse a Francesco Amato, Gianfranco Arcerito, Salvatore Blanco, Salvatore Di Pasquale, Salvatore Ferrara, Salvatore Mastrantonio, Francesco Melfa, Salvatore Perticone, Rosario Russo, Rosario Zarba e Giuseppe La Russa. In base alle indagini, ci sarebbe stato un accordo tra le famiglie di Cosa nostra e stidda niscemesi per imporre il pizzo agli imprenditori, impegnati anche in appalti pubblici. Le aziende gelesi avrebbero pagato almeno fino al 2006.

Ad inizio gennaio, il gup del tribunale di Catania ha assolto altri coinvolti che avevano optato per il rito abbreviato. La decisione favorevole è stata pronunciata per Roberto Aleo e Salvatore Calcagno. Il collaboratore di giustizia Antonino Pitrolo ha invece patteggiato. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Francesco Spataro, Salvo Macrì, Fabio Bennici, Danilo Tipo, Luigi Cinquerrui, Agata Maira, Massimo Consortini, Eugenio Muscia, Barbara Biondi, Marco Greco, Donatella Singanella e Franco Passanisi. Altri imprenditori del settore rifiuti saranno sentiti in aula a novembre.

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