“Cleandro”, parlano imputati: “Contatti con Rinzivillo per lavoro in un supermercato”

 
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Gela. Si sono difesi, negando di far parte dell’organizzazione che avrebbe trafficato droga, dall’estero all’Italia, per farla arrivare anche in città. Davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Roberto Riggio, a latere Marica Marino ed Eva Nicastro, sono stati sentiti Vincenzo Spiteri e Giuseppe Cassaro. Si tratta di due agrigentini, che insieme ad altri presunti complici, avrebbero spalleggiato il boss Salvatore Rinzivillo, nell’affare della droga. Gli agrigentini, secondo gli investigatori romani e quelli della Dda di Caltanissetta, avrebbero avuto contatti con la Germania, che era una base di riferimento del gruppo. Sono stati coinvolti nell’inchiesta “Cleandro”. Davanti al collegio penale, sono a processo anche Riccardo Ferracane, Francesco Doddo e Gabriele Spiteri. Rinzivillo e altri presunti complici si trovano invece in secondo grado, a seguito delle condanne emesse dal gup del tribunale di Caltanissetta. Spiteri ha spiegato di aver sempre lavorato. Gli unici contatti con gli altri imputati li avrebbe avuti solo per ragioni lavorative.

Cassaro, rispondendo alle domande del difensore e a quelle dei pm della Dda di Caltanissetta, ha invece raccontato di aver tenuto contatti con Rinzivillo, solo perché attendeva risposte per un lavoro in un supermercato, poi avviato in città. Pare che Rinzivillo avesse dato garanzie per l’assunzione, che poi non si concretizzò. Ha escluso un coinvolgimento nel giro del traffico di droga. Gli altri imputati verranno sentiti nel corso della prossima udienza. Nel corso dell’udienza, ha testimoniato uno degli investigatori del Gico della guiardia di finanza di Roma, che è ritornato su diversi aspetti dell’indagine, concentrata sul sessantenne Rinzivillo. Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Flavio Sinatra, Angelo Cafà, Giovanni Lomonaco e Walter Tesauro.

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