Colpi di cacciavite contro il rivale a Scavone, Ventura ai domiciliari: di nuovo davanti ai giudici

 
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Gela. Un violento confronto risolto a colpi di cacciavite. Un mese fa, il quarantunenne Matteo Ventura venne arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio. L’arresto non venne convalidato dal gip. Si sarebbe scagliato contro un vicino di casa tra le palazzine dello Iacp di Scavone. Il rivale trentottenne riportò diverse ferite causate dai fendenti inflitti con il cacciavite. L’arresto di Ventura, però, non venne convalidato dal giudice delle indagini preliminari. Su richiesta dei suoi legali di fiducia, gli avvocati Grazio Ferrara e Valentina Lo Porto, lasciò il carcere di Balate per essere trasferito agli arresti domiciliari. Nei prossimi giorni, si presenterà davanti ai giudici del riesame di Caltanissetta per chiedere la revoca proprio dei domiciliari. In base alla linea difensiva, confermata davanti al gip dal quarantunenne, sarebbe intervenuto solo a difesa del figlio che intanto si sarebbe trovato a fronteggiare le accuse mosse dalla vittima. Il trentottenne colpito con il cacciavite riteneva che il figlio di Ventura sapesse qualcosa su un furto messo a segno, nei giorni precedenti, all’interno del suo garage. Un frenetico parapiglia durante il quale sarebbe spuntato anche il cacciavite utilizzato da Ventura per colpire il rivale. Adesso, spetterà ai giudici nisseni del riesame valutare ulteriormente l’intera vicenda.

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