Colpi di pistola contro il rivale a Sant’Ippolito, Romano davanti ai giudici d’appello

 
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Gela. Ritorna in aula dopo la condanna a sei anni e otto mesi di reclusione inflittagli la scorsa estate dal giudice dell’udienza preliminare. Bodinaku colpito in più parti del corpo. Il ventitreenne Graziano Romano venne dichiarato colpevole di tentato omicidio a conclusione del giudizio abbreviato. I colpi sparati dalla sua pistola raggiunsero il ventiseienne Igland Bodinaku, intanto agli arresti domiciliari in un appartamento di via Minardi a Sant’Ippolito. Oltre che di tentato omicidio, Romano è stato accusato di porto abusivo d’arma. Adesso il caso torna a giudizio davanti alla Corte d’appello di Caltanissetta. E’ stato il suo legale di fiducia, l’avvocato Carmelo Brentino, ad impugnare il verdetto di primo grado emesso dal gup Veronica Vaccaro. Bodinku venne raggiunto dai proiettili in più parti del corpo ma i medici intervennero tempestivamente. In base alla ricostruzione degli investigatori, l’azione organizzata da Romano sarebbe stata una risposta ad un’aggressione subita nei mesi precedenti e orchestrata dallo stesso Bodinaku insieme ad altri complici. Proprio il giovane albanese e il trentenne Antonio Radicia, inoltre, vennero successivamente arrestati con l’accusa di aver sparato verso l’abitazione della famiglia Romano. La difesa ha sempre contestato la ricostruzione degli inquirenti, soprattutto facendo riferimento all’assenza di qualsiasi volontà di uccidere. Romano avrebbe sparato solo per intimidire il rivale. Il giudizio d’appello è già stato fissato per le prossime settimane.

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