Coltellate all’ex moglie, arriva la Cassazione per Sandro Signorelli: è già stato condannato in appello

 
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Gela. Nove anni e quattro mesi di reclusione, confermati nell’ottobre di un anno fa anche dai giudici della Corte di appello di Caltanissetta. Le due condanne. Adesso, però, i legali di difesa del cinquantatreenne Sandro Signorelli hanno deciso di impugnare il verdetto in Cassazione. L’uomo, originario della provincia di Agrigento, è accusato del tentato omicidio dell’ex moglie, la quarantatreenne Angela Biundo. Almeno dieci coltellate che fecero finire la donna in una pozza di sangue all’interno dell’appartamento di famiglia di via Trinacria, a Marchitello. Dopo la fuga, Signorelli si costituì a Licata. Sia in primo che in secondo grado, non sono state accolte le richieste dei difensori di fiducia. Tra i punti messi in luce, quello dell’eventuale riqualificazione del fatto: da tentato omicidio a lesioni gravissime. Signorelli si trova attualmente detenuto. La notifica del giudizio in Cassazione è giunta anche alla parte civile, ovvero l’ex moglie, costituita in giudizio con l’avvocato Giovanna Cassarà. In entrambi i gradi di giudizio, proprio il legale di parte civile ha sempre descritto il clima di terrore che sarebbe stato instaurato dall’operaio e le continue violenze subite dalla sua assistita. Intanto, i verdetti di condanna hanno fatto perdere la patria potestà all’imputato rispetto alle due figlie. Inoltre, è stato riconosciuto il diritto al risarcimento del danno in favore dell’ex moglie.  

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