Coltellate all’ex moglie, confermata la condanna a Sandro Signorelli: Angela Biundo denunciò tutto

 
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Gela. Nove anni e quattro mesi di reclusione. E’ stata confermata, anche dai giudici della Corte di Cassazione, la condanna nei confronti del cinquantaquattrenne Sandro Signorelli.

Le denunce di Angela Biundo. L’uomo era accusato del tentato omicidio dell’ex moglie Angela Biundo. La donna venne raggiunta da diverse coltellate che le causarono ferite molto profonde. Signorelli si diede alla fuga, lasciando l’ex consorte agonizzante a terra all’interno dell’abitazione di famiglia a Marchitello. Solo l’arrivo dei primi soccorsi evitò conseguenze peggiori. Davanti ai giudici romani, la procura generale ha chiesto la conferma della condanna già imposta all’imputato sia in primo che in secondo grado. L’ex moglie, assistita dall’avvocato Giovanna Cassarà, si è costituita parte civile. Proprio il legale ha insistito per la conferma del verdetto. Angela Biundo, dopo quella terribile vicenda, è stata protagonista di diversi appelli pubblici, tutti rivolti alla necessità di denunciare le violenze subite, soprattutto quando gli aguzzini sono i mariti o i compagni. Appelli sostenuti, in diverse sedi istituzionali, anche dal legale Giovanna Cassarà. La difesa di Signorelli, che si consegnò ai carabinieri di Licata dopo una breve fuga, ha più volte chiesto la riqualificazione dell’accusa da tentato omicidio a lesioni gravissime. Linea mai accolta dai giudici. Signorelli, inoltre, ha perso la patria potestà sulle due figlie nate dalla relazione con l’ex moglie, diventata vittima di continue violenze. I giudici romani gli hanno anche imposto il pagamento delle spese processuali sostenute dall’ex consorte. 

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