Coltellate davanti ad un bar sul lungomare, un pescivendolo accusato di tentato omicidio

 
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Gela. Un accoltellamento davanti ad un bar sul lungomare Federico II di Svevia. Accoltellato davanti ad un bar. Adesso, il pescivendolo Salvatore F. deve rispondere di tentato omicidio. I fatti risalgono a diversi anni fa e il dibattimento si è appena aperto davanti al collegio penale presieduto dal giudice Silvia Passanisi e composto anche da Ersilia Guzzetta e Tiziana Landoni. A riportare diverse ferite fu uno stretto parente dell’imputato. Tutto sarebbe accaduto al culmine di un chiarimento tra i due, finito male. Il pescivendolo, difeso dall’avvocato Giovanni Cannizzaro, ha sempre rigettato le accuse. Il coltello, infatti, non sarebbe mai stato utilizzato. L’imputato ha sostenuto di essere stato aggredito dal parente proprio nei pressi del locale. Intanto, dopo l’apertura del dibattimento, il pubblico ministero Margherita Brunelli ha subito chiesto la nomina di un perito per l’analisi del contenuto di diverse intercettazioni ambientali, tutte riferite ai colloqui avuti dall’imputato nel periodo di detenzione nel carcere di Caltagirone. Una richiesta in tal senso è arrivata anche dalla difesa. Solo due carabinieri che si occuparono dei primi atti d’indagine sono stati sentiti davanti al collegio penale. Nel corso della prossima udienza, altri investigatori saranno chiamati a testimoniare.

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