Comitati rinunciano al ricorso al Tar, “sul rispetto dell’esito referendario andremo da altri giudici”

 
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Filippo Franzone e Luciana Carfi'

Gela. I comitati che da anni chiedono il rispetto dell’esito referendario, che sancì l’addio al Libero Consorzio di Caltanissetta, non hanno più interesse a procedere in sede amministrativa, davanti al Tar Palermo. I giudici hanno preso atto della dichiarazione depositata dai legali la scorsa settimana, indicando come “improcedibile” il ricorso. Una scelta ben precisa, quella fatta dai rappresentanti dei comitati, che adesso prepareranno un’azione rivolta al giudice ordinario, competente a pronunciarsi. “E’ stata una nostra valutazione – dice Filippo Franzone presidente del Comitato per lo sviluppo dell’area gelese – il Tar non aveva accolto la nostra richiesta di sospensiva e così ci siamo rivolti al Cga che ha ribadito la decisione, ma spiegando che la competenza non va rilevata nella giustizia amministrativa. Per questa ragione abbiamo presentato l’istanza al Tar per rinunciare al giudizio. Non ci arrendiamo e andremo avanti, avviando un’azione nella sede giudiziaria competente”.

Il Comitato per lo sviluppo dell’area gelese e quelli di Niscemi e Piazza Armerina si erano rivolti alla giustizia amministrativa per bloccare, da subito, gli effetti del provvedimento che ha istituito l’assemblea dei sindaci del Libero Consorzio di Caltanissetta e il relativo statuto. I ricorrenti considerano illegittima la ripresa del percorso per la costituzione degli organismi rappresentativi e politici del Libero Consorzio. Spingono sul rispetto dell’esito referendario di diversi anni fa, che sancì la vittoria del sì all’addio al Libero Consorzio. Per gli esponenti dei comitati, comunque, quella dei giudici amministrativi non sarà affatto l’ultima fermata, anzi. I magistrati del Cga avevano concluso dando priorità al “funzionamento degli enti territoriali”, escludendo i presupposti per bloccare gli effetti degli atti impugnati dai legali dei comitati.

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