Commercianti, cittadini e associazioni, l’assemblea: “Non lasceremo Gela ai delinquenti”

 
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Salvo Cavaleri ha partecipato all'assemblea

Gela. Chiedono normalità e sabato mattina davanti al B-Cool Beach, sul lungomare Federico II di Svevia, si presenteranno con magliette bianche e con le loro famiglie. In tanti hanno partecipato all’assemblea pubblica convocata alla Casa del Volontariato di via Ossidiana. Un confronto voluto dopo i tre attentati incendiari che negli scorsi giorni hanno distrutto non solo il B-Cool Beach ma anche il bar Belvedere. Il terzo rogo al bar “Lory” è stato evitato solo con il tempestivo arrivo di vigilantes e poliziotti. “Sei mesi fa avevamo già dato l’allarme. Provocatoriamente, avevamo chiesto l’intervento dell’esercito”, ha detto Rocco Pardo della Confesercenti, che insieme ai rappresentanti delle altre associazioni datoriali è tra gli organizzatori del sit-in previsto per sabato mattina. All’assemblea, c’era qualche esponente politico ma c’erano soprattutto rappresentanti di associazioni e semplici cittadini. “Non è la città di vent’anni fa”, ha spiegato Marco Picchioni del gruppo scout. Tanti hanno parlato di un “momento storico”, alternandosi al tavolo allestito nel corridoio d’ingresso della struttura di via Ossidiana. La manifestazione di sabato, almeno nelle intenzioni, dovrebbe essere solo un primo passo. C’è la volontà di costituire un coordinamento permanente, coinvolgendo le scuole. “Visiteremo una scuola al mese”, ha detto ancora Pardo, al tavolo insieme al presidente della Casa del Volontariato Gero Bongiorno.

Rocco Pardo, Gero Bongiorno e Giuseppe La Spina

Una parte della città non ci sta a fare passi indietro e il timore che quanto accaduto negli ultimi giorni possa essere un messaggio in “grande stile” fatto recapitare da pezzi pesanti della criminalità organizzata c’è, ma non sembra intimorire chi sabato porterà le famiglie davanti ad uno dei locali distrutti dalle fiamme. “Non lasciamo la città in mano ai delinquenti”, l’hanno voluto ribadire anche davanti a qualche funzionario delle forze dell’ordine presente in sala. Al tavolo si sono alternati vecchi e nuovi esponenti di una società civile che negli ultimi tempi non si era più vista così coinvolta nella lotta alla violenza criminale. “Non sono qui per difendere quello che ho perso io – ha detto Salvo Cavaleri tra i titolari del B-Cool Beach – ma sono qui per quello che ha perso tutta la collettività”. Sabato mattina, negozi chiusi dalle 10 e fino alle 12. Un segnale contro le imposizioni criminali che le organizzazioni datoriali stanno tentando di assicurare, facendo aderire gli esercenti della città. Esercenti, esponenti dell’associazionismo e semplici cittadini il messaggio lo vogliono lanciare anche alle istituzioni. “Tanto è stato fatto fino ad oggi – ha concluso Pardo preannunciando un incontro anche con le organizzazioni sindacali – siamo stati ricevuti più volte anche in prefettura ma spesso c’è stato risposto che in città non ci sono problemi e che anzi la dotazioni delle forze dell’ordine è superiore a quella prevista”. Una presa di coscienza amara che sabato i cittadini “sani” (come si sono definiti tanti presenti) porteranno lì dove gli incendiari hanno distrutto un’intera attività commerciale.

 

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