Commissioni e sfiducia al sindaco, i 5 stelle in crisi d’identità? Amato, “avevo già informato il gruppo”: Morgana, “la sua è una posizione personale”

 
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I grillini Angelo Amato e Simone Morgana

Gela. I cinquestelle vanno alla sfiducia, ma qualcosa, all’interno del gruppo consiliare, sembra non funzionare per il verso giusto.


L’invito al dialogo e l’attacco di Amato. Nelle scorse ore, proprio i grillini hanno richiamato tutto il consiglio comunale, “collaboriamo, perché la mozione di sfiducia non è del Movimento cinque stelle ma deve essere di tutto il consiglio”. Questo, a grandi linee, l’invito partito dai banchi grillini in consiglio comunale. Angelo Amato, però, pur condividendo il passo mosso dagli altri consiglieri, è andato anche oltre, in realtà mettendo da parte la strategia del dialogo. “La maggioranza dei consiglieri – ha detto – a fronte di questa palese mala amministrazione, predilige, al contrario, l’affannoso tentativo di salvare la poltrona del sindaco e la propria, di modo da garantirsi altri tre anni di visibilità amministrativa”. Insomma, da un lato il capogruppo Simone Morgana, Virginia Farruggia e Vincenzo Giudice scelgono l’opzione dell’armistizio politico, nel tentativo peraltro di ottenere i numeri necessari a portare in aula la mozione; dall’altro, Angelo Amato, che ha comunque condiviso la scelta, non sembra molto incline alle mediazioni ed ha lasciato la carica di vicepresidente della commissione comunale cultura.

“E’ una posizione personale”. Cosa sta accadendo? “Il consigliere Angelo Amato – dice il capogruppo Simone Morgana – ha condiviso il nostro documento ufficiale e, quindi, l’invito alla presentazione di una mozione di sfiducia che sia di tutto il consiglio comunale. Per il resto, sono solo sue posizioni personali, peraltro non condivise con il gruppo. Non eravamo assolutamente stati informati”. Una ricostruzione che traspare anche dalle parole di Virginia Farruggia. “Le dichiarazioni di Amato? Sono assolutamente personali – dice – non siamo stati informati”. A mediare, invece, c’è Vincenzo Giudice. “Non c’è nessun problema nel nostro gruppo consiliare – spiega – ognuno, è libero di agire in base al proprio approccio. Alla fine, tutti vogliamo la sfiducia ad una giunta che ha tradito il mandato garantitogli dagli elettori. Sì, è vero, Amato è stato piuttosto duro, ma anche noi, in passato, non abbiamo lesinato critiche verso chi vorrebbe continuare a portare avanti giochetti politici che non possono più sussistere”. In realtà, al momento, le incomprensioni maggiori sembrano essere sorte tra lo stesso Angelo Amato e il duo Simone Morgana-Virginia Farruggia, entrambi molto vicini al gruppo dei grillini all’Ars, a cominciare dal possibile candidato alla presidenza della Regione Giancarlo Cancelleri. “La mia decisione – dice Amato – l’avevo già comunicata a tutto il gruppo, non è affatto una presa di posizione inaspettata. L’ho fatto per contestare il teatrino delle commissioni che, adesso, dovrebbero essere rimodulate. Il Movimento cinque stelle deve stare fuori da questi giochi che servono solo al sindaco e alla sua giunta. Io ho lasciato la vicepresidenza della commissione cultura, credo che per coerenza dovrebbero farlo anche tutti gli altri consiglieri del nostro gruppo”. Negli equilibri dei cinquestelle, almeno in aula consiliare, qualcosa rischia di rompersi.

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