Commozione per l’ultimo saluto all’imprenditore Di Francesco

 
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RIESI. Il cielo era grigio ieri pomeriggio, mesto come il cuore di un’intera comunità ancora sbigottita per la tragica fine dell’imprenditore Piero Di Francesco. La bara del giovane è stata accolta da una folla di persone commosse nella chiesa Madre.

Un abbraccio di fede si è stretto attorno alla moglie Giusi, alla mamma Lina, al padre Stefano, al fratello Eugenio ed ai familiari di Piero. Il funerale, officiato dal direttore dei salesiani Don Paolo Terrana e concelebrato da una decina di sacerdoti, è stata l’occasione per un ultimo saluto intenso e toccante, all’imprenditore trovato carbonizzato in un’auto nel piazzale della sua azienda. “A nessuno è lecito togliere la vita”.

Un messaggio forte che Don Paolo Terrana ha voluto lanciare nell’omelia ricordando quanto sia prezioso il dono della vita. “Purtroppo nella storia del paese, della Sicilia – afferma Don Terrana – diverse vite sono state soppresse da altri uomini. Il rispetto della vita è rispetto per Dio. Tutti siamo tenuti a rendere conto di ciò che facciamo dinnanzi a Dio. La sopraffazione non porta a nulla. Dio vi perdona ma dovete cambiare vita”. Parole di cordoglio per la famiglia anche da parte del Vescovo Michele Pennisi che ha inviato un messaggio letto da Don Paolo. “In occasione delle esequie di Piero – riferisce il prete – sottratto da una morte violenta desidero riaffermare il valore prezioso della vita e la condanna di questo atto. Mi sento vicino ai familiari e invoco la bontà di Dio su Piero”.

Una delle nipoti dell’imprenditore ha ricordato il carattere ilare, il sorriso, la voglia di vivere di Piero marito e padre amoroso dei suoi piccoli pargoli. Commovente e forte il discorso del fratello Eugenio Di Francesco. “Non si perdono mai coloro che amiamo – evidenzia Eugenio – perché possiamo amarli in Colui che non si può perdere. Coloro che ti amano sono qui accanto a noi. La nostra vita è stata stravolta ma noi siamo uomini di speranza perché sappiamo apprezzare la vita che ci dona Dio. È Dio a decidere e non l’uomo.

Piero insegnaci a essere uomini liberi, coraggiosi e pronti a lottare contro ogni forma di ingiustizia e sopraffazione. Insegnaci ad apprezzare e difendere la vita. La presenza di tutti è la nostra forza. Oltre alla presenza fisica vi chiediamo la presenza spirituale nelle preghiere. Grazie a quanti ci sono stati vicini. Grazie ai carabinieri, ai magistrati a tutti coloro che come me cercano la verità. La prima giustizia è la verità. Grazie a Dio per avermi donato mio fratello Piero, perché più forte della morte è l’amore”.


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