Gela. Molte delle contestazioni erano già prescritte, alla fine sono arrivate quattro condanne.
sistema delle compensazioni. Si è chiuso il giudizio avviato contro otto imputati, tutti accusati di aver avuto un ruolo in un vasto giro di compensazioni fiscali non dovute, per un totale di quasi tredici milioni di euro. Compensazioni ottenute solo dietro false assunzioni, che in questo modo avrebbero assicurato gli sgravi fiscali, fissati per le aree svantaggiate. La condanna a due anni di reclusione è arrivata per Pasquale Cappello, un anno e otto mesi a Pietro Caruso e Giovanni Ferrara. Un anno e sei mesi, invece, a Vanessa Pagano. Prescritte tre posizioni processuali, che riguardavano Antonio Palena, Saverio Scerra e Nunzio Scicolone. L’unica assolta è stata Maria Grazia Di Francesco “perchè non punibile per integrale pagamento del debito tributario prima della dichiarazione di apertura del dibattimento”.
Funzionari dell’Agenzia delle Entrate avviarono le prime verifiche dopo aver accertato l’anomalia di compensazioni fiscali chieste seppur legate solo all’incremento dell’occupazione in aree svantaggiate.
Le compensazioni venivano riconosciute, senza però che ci fossero effettivamente nuove assunzioni. Un sistema fraudolento che sarebbe stato escogitato da due consulenti locali. Il pm Sonia Tramontana, pur confermando la responsabilità degli imputati, ha comunque chiesto condanne più lievi, ad un anno di reclusione. Imputati e difensori, già in fase di indagine, avevano escluso irregolarità.
Nel pool difensivo, ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Joseph Donegani, Flavio Sinatra, Salvo Macrì, Raffaella Nastasi, Tommaso Vespo, Paolo Chicco , Liliana Bellardita, Maria Elena Ventura, Giusi Troni e Stefano Troni.