Compostaggio, “Ato deve restituire 900 mila euro”: in Regione carte per l’ampliamento

 
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Gela. E’ attualmente “conteso” tra l’Ato Cl2 in liquidazione, che ne detiene la gestione, e la Srr4. Sull’impianto di compostaggio di Brucazzi si attende anche un pronunciamento della giustizia amministrativa. Sono però tanti i risvolti che in questa fase si aprono quando si tocca il capitolo compostaggio. L’impianto venne realizzato con fondi europei e prima che entrasse a regime passarono alcuni anni. Gli uffici tecnici della Regione, di recente, hanno definitivamente chiuso i conti sul finanziamento che fu concesso e l’Ato dovrà restituire circa 900 mila euro, ovvero le somme non certificate. Dagli accertamenti, condotti anche dalla Ragioneria generale della Regione, è infatti emersa una discrepanza tra quanto finanziato per l’impianto di compostaggio e l’importo effettivamente rendicontato per la copertura di tutti i costi di realizzazione. Nel provvedimento, rilasciato dal dipartimento acqua e rifiuti della Regione e trasmesso all’Ato, risulta che su un finanziamento complessivo di 4.854.614,35 euro, suddiviso nei due lotti funzionali dell’opera, sono state certificate somme per 3.954.245,81 euro. Dalla Regione, attendono adesso che l’Ato in liquidazione, condotto dal commissorio Giuseppe Lucisano, restituisca i 900 mila euro di differenza. L’impianto di compostaggio, da tempo ormai non più in grado di coprire le esigenze di tutti i Comuni della Srr, venne finanziato con fondi previsti nel Por Sicilia 2000/2006 (per il primo lotto) e nel Programma operativo Fesr Sicilia 2007/2013 (per il secondo lotto). Il secondo lotto, oltre a risorse comunitarie, assorbì anche fondi dell’Ato rifiuti. Dal provvedimento emesso dalla Regione, risulta in sostanza che per il primo lotto, alla fine, sono stati spesi 1.199.728,00 (del Por Sicilia 2000/2006) ; mentre per il secondo lotto, 2.754.517,81 (solo di fondi comunitari), oltre a 1.653.680,50 di somme dell’Ato. Due anni fa, c’erano già state delle note della Regione, con le quali si chiedeva addirittura se ci fossero in corso indagini della procura sulla vicenda dei fondi. All’ente vengono concessi trenta giorni per restituire le somme.

Una comunicazione, certamente pesante da un punto di vista finanziario, soprattutto per un ente da anni in liquidazione, notificata mentre i responsabili dell’Ato, negli stessi giorni, erano impegnati a trasmettere le carte del progetto di ampliamento della capacità dell’impianto di Brucazzi. Così come chiesto più volte, in passato, dall’ex commissario Giuseppe Panebianco, anche il successore Lucisano si è rivolto a Palermo, nel tentativo di arrivare ad un ampliamento della capacità dell’impianto, che tratta la frazione organica. Si passerebbe dalle attuali 7.200 ton/anno ad 11.000 ton/anno. Giornalmente, l’incremento sarebbe da 28,8 ton/gg a 36,66 ton/gg, con un aumento di poco superiore al 27 per cento. Senza il via libera ad un progetto che possa aumentare la capacità dell’impianto, sui Comuni, in base a quello che scrivono i tecnici di Ato, permarrà il peso dei costi ulteriori da sostenere per conferire in altri impianti di compostaggio, pubblici oppure privati. Negli ultimi tempi, i vertici della Srr e della controllata “Impianti Srr”, a loro volta si stanno muovendo per tentare di arrivare ad un nuovo sistema che possa trattare la frazione dell’organico, evitando il trasferimento dei rifiuti. Un progetto è stato depositato per la valutazione ambientale. Su quello dell’Ato Cl2, a Palermo è stata avviata la fase di istruttoria tecnica.

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