Comune punta su impianto compostaggio innovativo, primi incontri con Nardo: “E’ avanguardia tecnologica”

 
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Nardo ha avuto i primi incontro con i funzionari del Comune

Gela. L’impianto di compostaggio dell’Ato Cl2 necessita da tempo di un rafforzamento della portata e le piattaforme private individuate per smaltire la frazione organica non sono una soluzione da ritenere definitiva. L’amministrazione comunale, a fine gennaio, ha scelto la via dell’autosufficienza, dando mandato al dirigente del settore ambiente Orazio Marino, che dovrà verificare la proposta del chimico industriale Fabrizio Nardo. Sia il sindaco Lucio Greco che l’assessore Grazia Robilatte hanno deciso di percorrere questa via. La sua tecnologia Np-Biotech potrebbe essere alla base di un nuovo impianto da realizzare in città, con fondi pubblici. Un sistema di compostaggio comunale, con totale abbattimento delle emissioni e “un compost di qualità decisamente migliore”. A spiegarlo è lo stesso Nardo. Ha già avuto prime interlocuzioni con i tecnici del municipio. “Ci siamo visti e abbiamo fatto qualche sopralluogo – spiega – l’area dove realizzare l’eventuale impianto? Tocca al Comune indicarla”. La tecnologia proposta e adesso al vaglio del dirigente e dei suoi tecnici, “anche da un punto di vista di costi garantirebbe un vantaggio di almeno un terzo in meno rispetto ad altri sistemi”, aggiunge Nardo. “Credo che la procedura adottata dal Comune sia quella corretta – aggiunge – hanno dato mandato al dirigente di verificare la proposta e la sua fattibilità. Da un punto di vista strettamente tecnico, un impianto con la mia tecnologia è anche molto più veloce, non sarebbero necessari circa tre mesi per avere un buon compost, ma solo due o tre settimane. Non ci sarebbero neanche emissioni di odori in atmosfera, cosa che invece accade con l’attuale impianto”. Nardo la proposta l’ha ufficialmente inoltrata lo scorso novembre. “Sono rimasto piuttosto sorpreso dal fatto che l’amministrazione comunale abbia deciso di valutarla – aggiunge – di certo, non è una giunta politicamente amica. Quando si può dare una mano alla città, io sono sempre a disposizione”. Nardo, seppur per poche settimane, è stato assessore nella prima giunta Messinese e collabora attivamente con il senatore grillino Pietro Lorefice.

“Il territorio locale ha una naturale predisposizione all’economica circolare – dice ancora – il compost prodotto dall’impianto potrebbe trovare piena collocazione nel mercato agricolo, cosa che non si verifica con quello, di scarsa qualità, che è il risultato di tecnologie non efficienti”. L’ultima parola tocca a Palazzo di Città, ma Nardo non rinuncia a far capire quale sia la sua personale visione di ciò che sta accadendo in quella che è sempre stata la città dell’Eni. “Da circa un anno e mezzo la prospettiva è cambiata – conclude – basta verificare cosa sta accadendo all’interno della raffineria. L’approccio di Eni è radicalmente diverso. Il territorio si sta trasformando in un’avanguardia tecnologica. Nel protocollo firmato da Eni e Ministero dell’ambiente, si fa riferimento ad un vero e proprio hub dell’economia circolare. Si inizia a mettere in pratica quello che abbiamo iniziato a dire circa quindici anni fa. Quando presentai il primo report su soluzioni alternative al pet-coke, che avrebbero salvato la raffineria, venni visto come un invasato. Ora, invece, sono tutti principi contenuti in una direttiva europea, che prevede il circular economy package. C’è un cambio culturale, assente in altri territori”.

1 commento

  1. Peccato che tutti questi proclami ambientalistici non vengono da uno scenziato disinteressato ma da un imprenditore che ce lo mena da almeno 5 anni (come gli imbonitori del far west che vendevano la pozzione miracolosa), non facendosi scrupolo di attaccarsi al primo carro politico che gli da credito.
    Ma giusto per saperlo, a quanta gente è stato venduto quest’impianto rivoluzionario?
    Tarino De Noci

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