Comune sanificato con ozono, 20mila euro ma il decreto ministeriale non lo prevede

 
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Nella foto Marco Benedetti, presidente presidente Anid (Associazione nazionale delle imprese di disinfestazione)

Gela. Quasi ventimila euro per interventi urgenti di sanificazione con ozono, non contemplati dall’Oms e nella circolare del ministero della Salute del 22 febbraio 2020.
In quest’ultima circostanza il governo raccomanda, per la decontaminazione di ambienti non sanitari, definendone le percentuali, l’uso di ipoclorito di sodio ed etanolo.
L’affidamento diretto è stato chiesto dal sindaco Lucio Greco che ha firmato una ordinanza il 10 marzo per un costo complessivo pari a 17.080 euro iva inclusa, successivamente lievitato a 19.215 euro a causa della necessità di ripetere (il 2 aprile) la sanificazione presso i locali di via Marsala dove insiste il settore Lavori pubblici e il centro per l’impiego, quest’ultimo interessato da due dipendenti risultati positivi al covid-19. Una accortezza che si inserisce in una più vasta polemica nazionale dove le imprese di disinfestazione titolate ricordano l’esclusione di interventi con ozono per sanificare gli ambienti non sanitari, con particolare riferimenti, dove si è registrata la presenza di soggetti positivi al covid-19.
In Comune, il decreto sindacale è stato definitivamente varato dall’ormai ex dirigente del settore Ambiente, Orazio Marino, trasferito il 2 maggio al settore Territorio lasciando l’incarico a Grazia Cosentino già alla guida del settore Sport, turismo e spettacolo.

Con esattezza, gli interventi di sanificazione con ozono, legati alla “situazione emergenziale determinata dalla epidemia da covid-19” (si legge nella delibera), sono stati effettuati, dall’11 al 14 marzo, 22 marzo e nelle giornate del 2 e 5 aprile, negli uffici del Sindaco, Consiglio comunale, Lavori pubblici, Protezione civile e Polizia municipale.
Sulla vicenda, legata all’affidamento di interventi di sanificazione in piene emergenza corona virus, è intervenuto Marco Benedetti, presidente Anid (Associazione nazionale delle imprese di disinfestazione) usando parole di ammonimento dall’utilizzo di ozono per interventi di sanificazione da covid-19, “Al massimo possono pulire l’aria, eliminare i cattivi odori, ma non sanificano gli ambienti – tuona Benedetti -. La sanificazione, può essere fatta solo da aziende regolarmente iscritte all’elenco speciale presso la Camera di Commercio – aggiunge – che attesta il rispetto dei requisiti stabiliti dalla legge 82/94. L’ozono non è ancora contemplato anche se esiste uno studio scientifico che provi una eventuale efficacia per la decontaminazione covid-19”.
Facendo riferimento a quanto riportato nelle linee guida del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc), la circolare del ministero della Salute del 22 febbraio 2020, per la decontaminazione di ambienti non sanitari, non lascia dubbi, e definendone le percentuali, evidenzia l’uso di ipoclorito di sodio (0,1 %) e prodotti a contenuto di etanolo (70 %) dopo un ciclo di completa pulizia con acqua e detergenti neutri comuni.

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