Con l’azienda in crisi ha evaso il fisco per pagare i dipendenti, assolto imprenditore

 
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Gela. Una forte crisi di liquidità e appalti spesso acquisiti con margini molto bassi pur di lavorare. Fattori che negli scorsi anni hanno indotto il titolare di un’azienda metalmeccanica locale a non pagare Iva e ritenute per oltre un milione di euro. Nei suoi confronti è però arrivato un verdetto di assoluzione. L’ha pronunciato il giudice Marica Marino, al termine dell’istruttoria dibattimentale. I legali, gli avvocati Joseph Donegani ed Emanuele Maganuco, sono riusciti a dimostrare che con i conti in rosso l’imprenditore decise di dare priorità al pagamento degli stipendi dei suoi dipendenti, senza versare quanto dovuto al fisco. Successivamente, attivò un piano di rientro, fino a versare quasi novecentomila euro di arretrati al fisco. Elementi sufficienti, secondo i difensori, a dimostrare che l’evasione fiscale contestata all’imputato fosse stata quasi di necessità, per andare incontro alle esigenze dei lavoratori, ad iniziare dalla copertura degli stipendi.

Il pm Sonia Tramontana, al temine della requisitoria, ha chiesto la condanna ad un anno di detenzione. La linea della difesa, sostenuta da documenti contabili e da una consulenza sui numeri dell’azienda, è invece passata, con una decisione di assoluzione per il titolare dell’azienda, costretto anche a cessare l’attività.

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