Con le varianti al Prg i terreni agricoli diventano edificabili

 
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Gela. Andare di variante in variante al Piano regolatore generale per trasformare i terreni agricoli in edificabili induce sospetti e rischia di vanificare il lavoro svolto per adottare il nuovo Prg.

Ne è convinto anche Orazio Rinelli, assessore uscente della giunta Fasulo, che pochi giorni dopo essere stato «dimissionato», accoglie l’invito del sindaco a collaborare ugualmente all’attività amministrativa. Prima di chiedere di evitare l’uso indiscriminato di varianti, Rinelli torna sull’argomento giunta. «Caro Angelo dovresti spiegare alla città ed ai gelesi il perché della scelta da te fatta – scrive Rinelli – e come “forze fresche” rilanceranno l’azione amministrativa se è vero come è vero che in passato ti sei più volte lamentato che alcuni assessori non andavano in assessorato e non venivano in giunta da mesi e guarda caso questi sono al loro posto! mentre altri da te elogiati sono statt messi fuori. Certe vecchie logiche sono dure a morire. Pensavo che potessimo innescare un meccanismo nuovo con il principio di meritocrazia. Ho preso atto che oggi continua a prevalere la vecchia logica dell’appartenenza. E pensare che avevo scelto, in conseguenza delle polemiche interne al mio partito, di non rinnovare la mia tessera di partito».

Sul Prg l’invito a non insistere sulle varianti. «Che senso ha portare in Consiglio varianti al Piano regolatore che possono ingenerare il dubbio di voler discriminare un imprenditore rispetto ad un altro – chiede Rinelli- un commerciante o un artigiano rispetto ad un altro? E poi se un cittadino qualunque per poter edificare ha bisogno della doppia conformità urbanistica sia al vecchio che al nuovo piano, che senso ha portare una variante al piano adottato rischiando di modificare l’assetto urbanistico previsto dal Prg adottato che rischia di essere stravolto prima ancora di essere nato?»

Per l’ex assessore il sospetto c’è perchè le varianti che giungono in Consiglio riguardano terreni che oggi sono agricoli sia per il vecchio che per il nuovo piano regolatore e quindi non rispettano la doppia conformità facendo diventare terreni privati agricoli in commerciali o artigianali. Per evitare discriminazioni serve cautela. «Operazioni di tal genere potrebbero giustificarsi ed essere proponibili – conclude Rinelli – qualora vi fosse già un approvato Piano Urbano Commerciale cui fossero conformi e poi procedere oltre. Nel caso di specie siamo in regime straordinario di Prg regolatore adottato e soprattutto i terreni sembrano essere fuori dal Puc. In una situazione del genere una variante possa giustificarsi solo in presenza di un pubblico interesse e pubblico utilità». 

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