Confiscati dopo un blitz antimafia, tre terreni ad Albani Roccella e un fabbricato passano al Comune

 
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Gela. A marzo, l’ex giunta comunale dell’allora sindaco Angelo Fasulo aveva risposto positivamente alle richieste arrivate dai funzionari dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

I beni passano al Comune. L’amministrazione, con tanto di delibera, disse sì all’assegnazione di un fabbricato e tre terreni. Adesso, entrano a far parte del patrimonio dell’ente. La confisca divenne definitiva nel luglio di un anno fa e lo scorso giugno il direttivo dell’agenzia nazionale ha varato il relativo decreto di destinazione. Un immobile nella zona del quartiere Carrubbazza e tre terreni, tutti ad Albani Roccella, diventano di proprietà comunale. Vennero sottoposti a sequestro e a successiva confisca perché riconducibili al gruppo Alferi. In base alla documentazione emessa non solo dall’agenzia nazionale ma anche da Palazzo di Città, dovrebbero essere destinati ad uso sociale. Allo stato attuale, però, non emergono progetti precisi di riutilizzo. Solo negli scorsi giorni, due fabbricati e un altro terreno sono stati ufficialmente assegnati al comune. In questi casi, però, erano già presenti progetti di massima per il riutilizzo. “In effetti – ha detto negli scorsi giorni il dirigente Emanuele Tuccio – negli scorsi mesi, c’erano stati dei contatti con i funzionari dell’agenzia nazionale. Non sappiamo ancora di preciso quali beni siano stati destinati al comune. Lo capiremo meglio entro le prossime settimane”.  

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