Consulenze e lavori sotto soglia, indagine su Ato Cl2: “Miriade incarichi sempre agli stessi professionisti”

 
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Gela. I tanti affidamenti sotto soglia decisi dai vertici dell’Ato Cl2 in liquidazione, che ancora oggi gestisce gli impianti del ciclo locale dei rifiuti, sarebbero serviti ad evitare le gare d’appalto, così da favorire solo pochi imprenditori e professionisti di fiducia. Accuse che vengono mosse dai pm della procura intorno ad un periodo gestionale che risale agli scorsi anni. A processo, ci sono l’attuale commissario dell’Ato Giuseppe Panebianco, l’imprenditore Nunzio Li Pomi, il dipendente comunale Rocco Incardona, Sergio Occhipinti e Rosa Caci. L’indagine sarebbe partita da una fonte anonima e gli approfondimenti successivi sono stati condotti dai poliziotti della squadra mobile di Caltanissetta e dai finanzieri. Due investigatori sono stati sentiti in aula, davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Ersilia Guzzetta e Angela Di Pietro). “Abbiamo riscontrato una miriade di affidamenti sotto soglia – ha detto uno dei testimoni rispondendo alle domande dei pm Mario Calabrese e Luigi Lo Valvo – le modalità erano sempre uguali. Con tre diversi provvedimenti furono assegnate consulenze al legale Marco Leone, che all’epoca era ancora un praticante iscritto all’albo di Siracusa. Molti altri incarichi, invece, riguardavano gli avvocati Polizotto e Cariola”. Le verifiche si concentrarono sui rapporti tra Panebianco e l’imprenditore Nunzio Li Pomi. “Diversi affidamenti erano destinati sempre ad aziende riconducibili a Li Pomi oppure al padre”, ha spiegato uno degli investigatori. Ci sarebbero state presunte anomalie anche nella gestione del sistema di sponsorizzazioni. “In quel periodo l’Ato versò somme per sponsorizzare spettacoli a Gela e in altri Comuni – hanno detto ancora i testimoni – e i concerti di Tiziano Ferro, Gigi D’Alessio ed Emanuela Villa”. Nel corso dell’inchiesta sarebbe stata monitorata una fattura da 15 mila euro che l’Ato doveva coprire in favore di un’agenzia di spettacoli di Vittoria, da quanto emerso riconducibile al concerto di Ferro. La difesa di Panebianco, sostenuta dall’avvocato Maria Licata, ha però ribattuto sottolineando come gli affidamenti venissero effettuati rispettando la normativa in materia, anche nel caso dell’avvocato Leone, che “da praticante ottenne incarichi solo di tipo amministrativo e non di rappresentanza legale”.

Tra il 2011 e il 2013, sono state ricostruiti incarichi e consulenze per circa 250 mila euro. Per le difese, quelle sponsorizzazioni ritenute sospette erano invece previste nel capitolato, tra le attività per favorire la sensibilizzazione alla raccolta differenziata. Sarebbe stato quindi tutto trasparente. I pm della procura, invece, ritengono che gli affidamenti sotto soglia, gli incarichi sempre alle stesse aziende e a professionisti di fiducia e le sponsorizzazioni potrebbero essere serviti a coprire possibili ipotesi di corruzione. “Vennero sentiti anche quattro dipendenti dell’Ato”, hanno riferito gli agenti della mobile. Per la difesa del commissario Panebianco, quei lavoratori avevano intanto intrapreso un’azione giudiziaria contro Ato, contestando i provvedimenti che erano stati assunti nei loro confronti dalla gestione dell’imputato. Inoltre, i legali hanno spiegato che non furono sottoposte a verifica le precedenti gestioni dell’Ato Cl2. Gli imputati sono inoltre difesi dagli avvocati Tommaso Vespo, Rocco Guarnaccia e Fabio Fargetta.

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