Contagio grave in città ma scuole riaprono, Greco: “Dopo feste 300 casi in più”

 
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Gela. Ponderare bene ogni decisione relativa al ritorno tra i banchi, alla luce di dati sull’andamento della pandemia da Covid tutt’altro che rassicuranti. Il sindaco Lucio Greco si è confrontato questa mattina in videoconferenza con i vertici dell’Asp, insieme agli assessori alla salute, Nadia Gnoffo, all’istruzione, Cristian Malluzzo, e alla commissione sanità. In base a quanto emerso dalla riunione, non ci sono le premesse per rinviare l’apertura delle scuole dell’obbligo in quanto, come espressamente detto dai rappresentanti dell’Azienda Sanitaria, “le scuole non sono il problema, il problema è fuori dalle scuole e non imputabile alle lezioni in presenza, anche perchè gli istituti sono chiusi da tre settimane”. Per il momento, dunque, resta confermata l’apertura delle scuole dell’infanzia, delle elementari e delle medie da domani, ma la situazione è in costante divenire, anche perchè, in base a quanto previsto nel DL del 5 gennaio, una realtà con 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti è considerata in una fase di rischio più che moderato. Inoltre, il CTS regionale è chiamato entro oggi a fornire un parere (e pare sia intenzionato a chiedere restrizioni globali e un ritorno alla DAD), e subito dopo si riunirà la giunta regionale. Non si escludono, dunque, nuove comunicazioni,mentre si attendono pure le determinazioni del governo centrale sui nuovi colori da attribuire alle regioni. La curva epidemiologica di Gela, dopo essersi praticamente appiattita a metà dicembre, ha ripreso a crescere, non a caso, dal 24 dicembre a ritmi davvero preoccupanti e che non lasciano presagire nulla di buono almeno per i prossimi 10 giorni. “Eccoli i risultati del mancato rispetto delle regole anti-contagio e degli assembramenti dei giorni di festa. In tanti si sono riuniti in casa – afferma il Sindaco Lucio Greco – hanno pranzato e cenato insieme, giocato a carte come se nulla fosse, e dai 294 positivi del 29 dicembre siamo passati ai 597 di oggi, 300 in più. Il problema, però, e per fortuna, è che il tasso Rt è sotto 1 e non ci sono, ad oggi, i numeri per chiedere che venga proclamata la zona rossa. Di conseguenza, ancora una volta ci troviamo di fronte ad una situazione in cui i bambini potrebbero pagare le conseguenze dei comportamenti errati degli adulti. Domani si rientra a scuola, così come previsto in tutta la Sicilia, ma in mattinata ci sarà un nuovo confronto con la prefettura e stabiliremo il da farsi, perché siamo molto preoccupati e non vogliamo aprire domani per chiudere tra una settimana”.

Siamo in una fase ascendente della curva – aggiungono Gnoffo e Malluzzo –gli screening hanno subito un rallentamento e urgono dei correttivi. Comprendiamo e facciamo nostre le preoccupazioni delle famiglie che devono mandare i figli in aula, perchè Gela rappresenta un caso a sé in ambito provinciale e bisogna agire di conseguenza. La buona notizia fornita dall’Asp, però, è che il contact tracing non è andato in tilt, tutti i cluster sono ben individuati e isolati e, di conseguenza, non dovrebbero esserci episodi di minori-vettori, di bambini cioè che tornano in classe pur appartenendo a nuclei con casi di positività. La vaccinazione, inoltre, corre parallela ai numeri dei nuovi contagi”.

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