Conti “aggiustati”? Di Dio: “il sindaco si dimetterà? No, tanto è tuttoaposto!”

 
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Gela. “Non ho mai votato in aula i consuntivi addebitatimi nella richiesta di deduzioni che, peraltro, non ho ancora ricevuto. Spiegherò le mie ragioni davanti ai giudici della Corte dei conti, anche perchè non voglio

pensare che si sia voluto sparare nel mucchio o, addirittura, ci sia la volontà di coprire altre situazioni e altre persone”.
L’esponente di Articolo 4 Giuseppe Di Dio, però, non risparmia tutti i propri dubbi sulla condotta amministrativa del sindaco Angelo Fasulo e dei dirigenti di Palazzo di Città.
“A prescindere dalle interpretazioni più o meno bizzarre proposte da qualche scienziato lecchino e prebendato di turno – attacca Di Dio – una cosa emerge chiara e cioè che il sindaco e il dirigente interessato hanno nascosto gli atti proponendo una documentazione falsata con lo scopo di raggiungere obiettivi politici che possono essere in linea teorica nobili, quale non sforare il patto di stabilità, ma che di fatto non lo sono. Per raggiungerli non si è stati ligi al dovere e si è dato vita ad un un falso, con l’aggravante che altri organi istituzionali, in primis i consiglieri comunali, sono stati coinvolti inconsapevolmente. Questi comportamenti dovrebbero far venire meno il rapporto di fiducia sia tra il sindaco e il civico consesso che tra il sindaco e i cittadini. In un paese normale le dimissioni del capo dell’amministrazione e del dirigente non dovrebbero neanche essere chieste ma dovrebbero essere spontanee e immediate”.
E perchè questo non è avvenuto? “Semplice – conclude il consigliere di Articolo 4 – siamo a Gela ed è tutto a posto!”

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