Contratto Ghelas slitta dopo settembre, rimane nodo assunzioni: “Lavoro è in corso”

 
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Lavori Ghelas in città

Gela. Sul nuovo contratto di Ghelas ci sarà da attendere, più di quello che era stato inizialmente preventivato. Il manager della municipalizzata Francesco Trainito e l’amministrazione comunale stanno proseguendo il confronto, nel tentativo di arrivare ad una copertura complessiva dei servizi. Trainito, però, gli obiettivi li ha posti e l’esigenza più stringente, in questa fase, è quella che porta al personale. L’amministratore, anche in assemblea, ha spiegato che c’è bisogno di nuove assunzioni, a partire dal personale che si occupa del verde e delle manutenzioni. Il numero è ridotto ai minimi. Non più di quattro operai, allo stato, sono chiamati a sobbarcarsi tutte le attività. Condizioni che lo stesso Trainito ritiene insostenibili. “La discussione è in corso – spiega – non stiamo sicuramente perdendo tempo, anzi. Ci sono incontri quasi quotidiani per chiudere prima possibile. La questione delle assunzioni è preliminare. Ghelas non può aderire ad un contratto che prevede una serie di servizi, senza avere personale a sufficienza. Da questo punto di vista, stiamo lavorando e attendiamo le verifiche del Comune”. I pensionamenti hanno tagliato quasi del tutto il personale che opera nelle manutenzioni e negli interventi sul verde. Sentito, in audizione, dalla commissione consiliare ambiente, Trainito ha anche spiegato che Ghelas, senza personale in numero idoneo, non potrà coprire il servizio del verde, che quindi andrebbe verso un affidamento esterno. Con la necessità di effettuare queste verifiche, per arrivare a conclusioni certe sulle assunzioni, per il nuovo contratto bisognerà attendere, nonostante il manager avesse inizialmente valutato che ci fossero le condizioni per chiuderlo entro settembre.

L’esiguità del numero degli addetti va sanata e il confronto con il municipio prosegue. Anche sulla riattivazione del consiglio di amministrazione, con due nuovi innesti, la questione rimane aperta e comunque non pare prioritaria, almeno in questa fase.

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