Contributi alle imprese e alle start up, per la Di Modica è la scelta giusta: Comandatore, “dove sono le coperture?”

 
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Gela. “Contributi economici e sgravi fiscali sono soluzioni importanti nel tentativo di rilanciare l’economica locale, intervenendo a sostegno di piccole imprese e start up innovative”. “I finanziamenti concessi tramite bandi”. Dopo l’approvazione in aula della mozione presentata, il consigliere comunale Angela Di Modica difende la propria scelta. “Da mesi, questo tema è al centro delle attività della commissione sviluppo economico – dice – sono convinta che siano soluzioni adatte al territorio. Con la mozione che è stata approvata, si impegna l’amministrazione comunale a mettere a disposizione un fondo economico da destinare alle piccole imprese e alle start up giovanili. Purtroppo, dopo il ridimensionamento dell’industria locale, bisogna pensare a fonti economiche alternative”. La stessa Di Modica, inoltre, cerca di mettere da parte le polemiche. “E’ chiaro che per disciplinare l’intera materia serviranno regolamenti dettagliati – continua – ovviamente, non è compito di un consigliere comunale pensare agli aspetti tecnici oppure alle coperture finanziarie. Ci sono i dirigenti che hanno competenze per farlo. I fondi dovranno essere garantiti tramite bandi pubblici. Peraltro, la mia proposta non ha nulla a che fare con le royalties petrolifere. Sono temi del tutto differenti”.

“E’ una proposta priva di coperture”. Le richieste rivolte dal consigliere Di Modica all’amministrazione comunale, comunque, non hanno affatto compattato la commissione sviluppo economico, da settimane al centro delle tensioni che hanno portato a sfiduciare l’ex presidente Antonio Torrenti, sostituito dal democratico Carmelo Orlando. Al momento del voto sulla mozione, Anna Comandatore, a sua volta componente della commissione, ha lasciato l’aula. “Quella di Angela Di Modica – dice – è una proposta che, in realtà, non è mai stata condivisa in commissione. Peraltro, non si fa alcun riferimento né alle coperture finanziarie né ai criteri di assegnazione dei contributi. Per questo motivo, ho scelto di lasciare l’aula. Non nascondo di aver voluto contestare anche il suo atteggiamento. Da alcune settimane, chiede in tutti i modi di lasciare la nostra commissione”. 

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