Cori, fumogeni ed una targa ricordo per i 25 anni dalla morte di Angelo Boscaglia

 
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Roberto Boscaglia scopre la targa che ricorda il fratello Angelo in curva

Gela. I tifosi della curva hanno scoperto una targa che ricorda i 25 anni dalla sua scomparsa. Angelo Boscaglia vive nella memoria degli ultrà del Gela, che ieri hanno promosso una cerimonia all’interno dello stadio Presti. A scoprire la targa ricordo proprio sulla parete della curva che porta il nome di Angelo sono stati uno dei capi tifosi, Angelo Agati, e Roberto Boscaglia, fratello di Angelo.

Presenti alla cerimonia anche il sindaco Lucio Greco, gli assessori Di Stefano e Malluzzo, la dirigenza al completo del Gela. “L’emozione è forte  – ha detto Roberto Boscaglia – perché i tifosi mi fanno sentire sempre il loro affetto. Questa mattina erano stati al cimitero insieme alla mia famiglia e stasera sono qui allo stadio per commemorarlo. Angelo continua a vivere dentro di me e nella mia famiglia. I tifosi sono eccezionali e non finiremo mai di ringraziarli”.

Angelo morì in un incidente stradale. Viaggiava in un’auto insieme ad altri amici gelesi che si stavano recando a Roma per assistere alla finale di Champions tra Juventus ed Ajax. Aveva solo 32 anni. Da allora la curva porta il suo nome e da ieri anche una targa ricorda i 25 anni dalla sua morte.

Nell’occasione il sindaco Greco ha ribadito che tutti i lavori allo stadio sono stati conclusi per cui manca solo il parere definitivo della commissione di vigilanza dei pubblici spettacoli.

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