Coronavirus, a Butera una veglia di preghiera senza strette di mano e acquasanta

 
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Don Aldo Contrafatto, Vicario Foraneo di Butera

Butera. Stop alla stretta di mano durante la celebrazione eucaristica. Sarà sostituita da un garbato inchino per lo scambio del segno di pace. E’ questa una delle nuove norme comportamentali avviate oggi, mercoledì delle ceneri, nelle chiese del territorio che si sono allineate alle disposizioni emanate dalla Conferenza Episcopale Siciliana.

Tra le altre novità la distribuzione della Comunione, non più in bocca ma in mano. Le acquasantiere delle chiese dovranno rimanere a secco e i preti dovranno adeguarsi alle più restrittive norme igieniche per assicurare una corretta purificazione di vasi sacri, dei locali delle aule liturgiche e di ministero pastorale.

A Butera, don Aldo Contrafatto, vicario Foraneo di Butera, nell’annunciare il rispetto delle disposizioni emanate dalla Conferenza Episcopale Siciliana lancia un monito.

“Ho notato nei locali pubblici e nelle piazze – dice don Aldo – molti paesani rientrati dalle zone rosse del nord Italia colpite dal corona virus. Mi chiedo se abbiano rispettato le direttive vigenti”. Il Vicario Foraneo di Butera, attento alle dinamiche sul fenomeno virale si dice contrariato anche dalle “difformità di decisione di eventi pubblici nel nostro territorio” come il via libera ai festeggiamenti del Carnevale a Butera in controtendenza con Gela dove, invece, nella stessa giornata di martedì si è svolto regolarmente il mercato settimanale nella “Cittadella”.

Intanto Butera si appresta a riunire tutta la popolazione in una veglia di preghiera comunitaria, fissata per le 19 del 4 marzo, nel santuario di San Rocco, Santo protettore delle epidemie, alla presenza del vicario generale della Diocesi Piazzese, Antonino Rivoli.

2 Commenti

  1. E che dio avete voi, un dio inutile e impotente che non protegge i suoi figli? Un dio minuscolo… Ovviamente. Il mio DIO invece mi protegge, io vado in giro, ovunque e senza paura, ne mascherina, ne disinfettante.

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