Coronavirus, paura della comunità gelese nel Lodigiano: “Viviamo nel terrore chiusi in casa”

 
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(foto Corriere.it)

Lodi. C’è preoccupazione tra i numerosi gelesi presenti nel Lodigiano, a causa della criticità determinata dal Coronavirus. Nella vasta zona lombarda risiedono intere famiglie di lavoratori e studenti iscritti alle università di Lodi e Milano. Tra questi c’è Andrea, 27 anni, che presta servizio in una logistica del territorio. “Viviamo nel terrore – dice -. Quando ho saputo del diffondersi del contagio, ho subito chiamato mia madre giù a Gela, riferendo che non sarei andato a lavoro. Poco dopo ho ricevuto la chiamata dal mio responsabile lavorativo che mi ha invitato a rimanere a casa. Lo ha fatto anche con gli altri colleghi. Meglio tutelarci”.   In zona, sono stati chiusi precauzionalmente uffici e scuole. L’assessore regionale al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha emesso un’ordinanza che vieta ogni attività di aggregazione in 10 comuni del Lodigiano. Si tratta di  Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione d’Adda, Maleo, Fombio, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, San Fiorano, Castel Gerundo. Per una settimana i residenti sono invitati a restare in casa. In uno dei dieci comuni, ci vive Luisa, impiegata.

“Domenica sarei dovuta andare a Gela a trovare i miei – racconta -. Mi hanno consigliata di rimandare la partenza fino a quando la situazione tornerà alla normalità!”. A Codogno (qui è presente una vasta colonia di gelesi), il Comune ha già emanato tre ordinanze “provvisorie e precauzionali” per la chiusura di scuole, bar, ristoranti, locali pubblici in generale (discoteche, sale da biliardo) e uffici comunali. Le ordinanze sono valide almeno fino al 23. A Castiglione chiusura delle scuole, dei locali e degli uffici comunali fino al 25 febbraio. Stesse decisioni a Casalpusterlengo. “Sono recluso tra le quattro mura – ci confida Alberto, autotrasportatore, pendolare tra il Lodigiano e Gela -. Mi affaccio dalla finestra e vedo un paese spettrale. Non c’è nessuno in strada. Un territorio fantasma. Non ho mai avuto tanta paura in vita mia!”. Carmelo, studente a Lodi, non usa mezzi termini: “I cinesi siamo noi!”

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