“Il coronavirus è peggio della sars”, il radiologo del Sant’Elia smorzato dal manager

 
0
Il radiologo presso il presidio ospedaliero "Sant'Elia", Ignazio Indorato.

Gela. “Pazienti con meno di 40 anni sono finiti in rianimazione e in condizioni critiche. Altri pazienti sono deceduti. Questi quadri si stanno facendo sempre più frequenti. Il coronavirus in giro è estremamente contagioso”. A parlare è Ignazio Indorato, il radiologo presso il presidio ospedaliero “Sant’Elia” di Caltanissetta che nel condannare chi non rispetta il vincolo di rimanere in casa spiega cosa sta accadendo tra le mura del reparto in prima linea del capoluogo nisseno.

“Siamo noi che in prima battuta stabiliamo se un paziente è potenzialmente o no affetto da coronavirus – ammette il radiologo – In prima battuta possiamo stabilire se un paziente è positivo”.

La rabbia del medico impegnato in prima linea è sfociata in un post sul suo profilo fb e lo stesso direttore generale dell’Asp cl2, Alessandro Caltagirone, incalzato dai giornalisti locali, ha cosi replicato: “Io do i dati ufficiali”.

Il radiologo del Sant’Elia, nel suo video messaggio, che parla di interstiziopatia, spiega di “polmonite generata da questo maledetto virus ne abbiamo trovati diversi – aggiungendo – Questi quadri si stanno facendo sempre più frequenti. Il coronavirus in giro è estremamente contagioso, è possibili che sia anche una semplice influenza ma la maggior parte porta i pazienti anche alla morte”.

In seconda battuta, il manager Caltagirone, ha detto che “L’Asp comunica dati ufficiali tutti i giorni. I casi di coronavirus ad oggi sono quelli che conoscete. Ad ogni paziente in arrivo in Asp, per presunta patologia da coronavirus, viene eseguita una Tac. Considerato che abbiamo avuto un solo caso (il paziente deceduto) poiché il secondo è il medico venuto da Sciacca, si deduce facilmente che – incalza – qualunque notizia che gira su numeri elevati è una fake. Ad oggi in malattie infettive abbiamo 5 pazienti ricoverati e parte di questi hanno altre patologie e sono in fase di spostamento in altri reparti per dedicare la palazzina B interamente a Coronavirus. Pertanto – conclude – qualunque notizia che non sia confermata dall’Asp e dall’Assessorato non ha alcun valore. I numeri di pazienti visitati, gestiti e ai quali sono stati eseguiti esami radiologici, ad oggi sono molto chiari e soprattutto e fortunatamente molto limitati. I provvedimenti che l’Asp può prendere nei confronti dei propri dipendenti stanno all’interno di regole chiare quando si va fuori dal codice comportamentale. Invito a sedare le fantasie di coloro che vogliono apparire sul web e confermare la serietà dei dati ufficiali”.

Secondo il radiologo “Un intero ospedale come il Sant’Elia sta pagando l’atteggiamento di molta gente incosciente scappata anche dal nord Italia. Nessuno di noi è immune. Non so se il 3 aprile finirà tutto – sottolinea -, pensiamo che questa situazione possa protrarsi nel tempo. Questa è una crisi che la nostra nazione ha mai subito. Più rimarremo a casa prima ne usciremo. E’ peggio della Sars sotto molti punti di vista”. “Confido che il modello organizzato con il Pronto soccorso infettivologico – smorza i toni il direttore generale – e posti dedicati funzioni e non coinvolga altri operatori e pazienti”.

Questo è il primo blocco di testo

Questo è il secondo blocco

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here