Corruzione per gli appalti, arrestati anche Mondello e Adesini: scatta blitz “Genius”

 
0

Catania. I funzionari del Genio Civile di Catania si sarebbero adoperati, dietro pagamenti, per affidare lavori al gruppo Nurovi, che si rifà ad imprenditori gelesi, Rocco Mondello e Nunzio Adesini. Si ipotizza la corruzione. I pm della procura di Catania hanno ottenuto provvedimenti di arresto per gli imprenditori e per i funzionari del Genio civile etneo Natale Zuccarello e Saverio Verde, rispettivamente ex ingegnere capo e dirigente. I quattro sono stati trasferiti in carcere. Arresti domiciliari per Ignazio Carbonaro, funzionario del Genio civile di Catania. Divieto di esercitare l’ufficio di amministratore delegato del consorzio artigianale edile Comiso (Caec) per Sebastiano Gaggia. Per le indagini sarebbero state pagate tangenti per la realizzazione di commesse pubbliche per complessivi 4 milioni di euro, relative al consolidamento di dissesti stradali, causati da smottamenti, nell’area del comune di Aci Catena, alla sistemazione e all’ammodernamento di una strada provinciale a Catania e ai lavori di recupero del sedime del porto. I tre tecnici del Genio Civile si sarebbero “adoperati” per favorire, dietro pagamento di una somma di denaro la società Nurovi srl, degli imprenditori Adesini e Mondello nella realizzazione di alcune opere pubbliche gestite dal Genio Civile di Catania,  Zuccarello e Verde nei lavori relativi al dissesto delle strade del Comune di Aci Catena avrebbero redatto un falso verbale, in cui è stato attestato l’aggravamento dello stato di dissesto nella zona “collina Vampolieri”, con conseguente aumento dell’originaria somma precedentemente prevista per i lavori, da 150 mila a 260 mila euro dell’importo dell’appalto dei lavori assegnati alla Nurovi.

Con riferimento ai lavori relativi alla sistemazione della strada provinciale 192 Zuccarello e Verde, assieme a Ignazio Carbonaro, avrebbero falsificato il verbale di selezione delle ditte che avrebbero dovuto partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori, attestando di essersi riuniti e aver estratto a sorte le ditte partecipanti, in realtà, secondo le indagini, già da loro precedentemente individuate. Zuccarello e Verde, al fine di aggirare il principio di rotazione delle società che potevano partecipare alla gara e favorire la Nurovi, si sarebbero adoperati per conferire l’appalto in questione al “Consorzio Artigianale Edile Comiso (Caec)”, rappresentato da Sebastiano Caggia: il consorzio, a cui si era associata poco prima della gara la stessa Nurovi, ha poi assegnato proprio a quest’ultima l’esecuzione dei lavori.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here