Corsa contro il tempo per salvare Massimo, il paziente positivo con due tumori alla testa

 
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Massimo Casciana è morto

Gela. E’ positivo al covid-19 ma libero di uscire. Dopo 24 giorni di isolamento domiciliare e tre tamponi positivi, il malato oncologico Massimo Casciana di 51 anni può iniziare a sperare e cercare un centro di cura dei due tumori che gli sono stati diagnosticati il 30 agosto scorso. La vicenda del soccorritore volontario della Cri ha indignato molti cittadini e raccolto l’interesse di esponenti della sanità, politici e sindacalisti. Il primo cittadino Lucio Greco assicura che “fino a stamattina Massimo Casciana non aveva ricevuto la comunicazione dall’Asp di Caltanissetta. Mi sono immediatamente attivato – precisa – anche per cercare una struttura sanitaria disponibile a ricoverarlo in tempi brevi”. Anche il direttore sanitario dell’Asp Cl2, Marcella Santino, sta cercando di capire se il quadro clinico di Casciana consente un trasferimento aereo urgente. In caso contrario gli potrebbe essere garantito un ricovero in una struttura nell’isola “perché – spiega la Santino – le urgenze non possono essere in alcun modo bloccate dal covid-19”. Anche un professore del “Cannizzaro” si è detto disponibile a intervenire in favore di Massimo Casciana. 

Sono ore di attesa che finalmente lasciano intravedere l’avvio di una soluzione umanitaria nei confronti del 51 enne che chiede solo di iniziare le cure oncologiche dopo che i medici del “Carlo Besta” hanno sospeso l’appuntamento del 21 ottobre scorso perché positivo al tampone.

Tra chi cerca una soluzione per Massimo Casciana ci sono sicuramente i vertici territoriali della Cgil, con il segretario confederale Ignazio Giudice, che hanno inviato una pec al ministro della sanità Roberto Speranza, al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore Ruggero Razza. “Ci troviamo di fronte a un caso, direi il caso, la domanda è come tenere in equilibrio i diritti sanciti dalla Costituzione italiana, l’articolo 32 non lascia dubbi tanto che recita – scrive Giudice – la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Il segretario Cgil scrive inoltre che “bisogna fare in fretta perché più giorni, ore, minuti trascorrono e più il signor Massimo Casciana rischia la vita. Sono certo che nulla è impossibile e che tutto sia realizzabile anche dentro un sistema di deroghe in merito ai trasporti istituzionali”.

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