Costruì abusivamente, condannato a quattro anni e mezzo e poi assolto: vuole chiedere i danni

 
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Gela. Venne detenuto nel carcere di Balate per circa un mese dopo essere stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione con l’accusa di abusivismo edilizio e violazione dei sigilli. L’assoluzione arrivò in appello. Un pensionato, però, fu assolto in appello e, adesso, potrebbe chiedere un risarcimento danni a seguito dell’ingiusta detenzione. Una vicenda giudiziaria molto complessa quella vissuta dall’uomo. In primo grado, i giudici del tribunale lo condannarono a quattro anni e mezzo di reclusione per aver realizzato una costruzione abusiva. All’imputato veniva contestata anche la violazione dei sigilli, apposti successivamente. La svolta si ebbe davanti ai giudici d’appello di Caltanissetta.

Non era capace d’intendere. L’avvocato Giuseppe Cascino, intanto subentrato nella difesa dell’imputato, riuscì ad ottenere la restituzione in termini e a presentare ricorso contro la pesante condanna. Addirittura, nel giudizio di secondo grado venne pronunciata una sentenza di non doversi procedere perché il pensionato fu ritenuto incapace d’intendere e di volere. Venne messo in luce, inoltre, che lo stesso immobile al centro dell’inchiesta era già finito all’asta e, quindi, non era più nella disponibilità dell’anziano. Dopo la definitiva chiusura del procedimento penale, la difesa del pensionato mira a chiedere un risarcimento danni legato al periodo di detenzione sopportato. Il pensionato, come emerse successivamente, soprattutto a causa del suo disagio psichico, non avrebbe saputo né del verdetto di condanna né della possibilità di proporre appello. 

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