Covid, confronto con Asp per misure: Morselli, “fare chiarezza, mancano regole certe”

 
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Gela. Un nuovo tavolo con Asp, per capire se ci siano le condizioni anche per misure ancora più stringenti, contro il contagio Covid, in città. E’ la conclusione giunta dalla riunione, che il sindaco Lucio Greco ha convocato, coinvolgendo i capigruppo di maggioranza e opposizione e la commissione consiliare sanità. Una posizione univoca, però, non c’è. Tra i più critici sull’ipotesi di una stretta ulteriore, la grillina Virginia Farruggia, contraria anche all’ipotesi di fermare l’attività scolastica, in presenza. Ha infatti spiegato che misure di questo tipo non sono comunque di competenza del sindaco. La grillina, del resto, ha tracciato un quadro complessivo piuttosto negativo anche sulla gestione dell’emergenza da parte di Asp. Ha confermato di non essere assolutamente per la linea del “chiudere tutto”, che determinerebbe ulteriori danni, anche al tessuto economico locale. Arrivare ad una posizione condivisa di tutto il consiglio comunale, a supporto delle scelte del sindaco Lucio Greco, si è subito rivelato quasi impossibile. Sono tante le obiezioni mosse, mentre il sindaco ha comunque spiegato che c’è massima collaborazione con Asp. Decisamente drastico è stato il capogruppo dem Gaetano Orlando, che non ha escluso l’eventualità di chiusure generalizzate, pur di limitare il contagio. Tra le fila della stessa maggioranza, è il consigliere di “Un’Altra Gela” Romina Morselli a porsi su posizioni sicuramente poco inclini all’attuale gestione dell’emergenza, da parte di Asp. Non ha partecipato all’incontro, non essendo capogruppo.

“Asp, in maniera urgente – dice – deve definire delle regole uguali, per tutti. Ormai, siamo al paradosso. Nello stesso nucleo familiare, ci sono persone trattate in maniera del tutto diversa, perché si trovano a rapportarsi con operatori che applicano linee differenti. Siamo al caos e noi consiglieri riceviamo decine di telefonate al giorno, che arrivano da utenti e pazienti, in grave difficoltà. C’è chi viene contattato per il tampone e chi, invece, spesso nello stesso nucleo familiare, si trova ad attendere senza esito. Non ci sono spesso riscontri da parte degli operatori e ognuno agisce secondo criteri differenti. In una situazione come quella che affronta la città, servono certezze, che oggi non ci sono. Mi riferisco anche a lavoratori, che hanno concluso l’isolamento e sono ritornati negativi, che non sanno ancora se possono far rientro nelle loro sedi, per riprendere a lavorare, oppure se devono attendere una liberatoria da Asp. In alcuni casi, non viene prevista; in altri, invece, sì. Mi spiace che questi punti non siano stati tutti approfonditi. I vertici di Asp, però, hanno il dovere di fare chiarezza”. Sicuramente, l’impennata repentina dei contagi, che ha letteralmente travolto la città, ha fatto emergere più punti di debolezza, organizzativa e gestionale.

1 commento

  1. vero che la situazione è tragica però e pure vero che i grandi amministratori non si accorgono della sporcizia che regna in città nessuna spazzatrice nessun lavaggio strade nessuna sanificazione del territorio considerata che il zaurdu gilisi sputa sulla strada

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