Crisi Covid, sul tavolo compensazioni Eni: “2 milioni subito e confronto su uso altri 18”

 
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Il gruppo di Una Buona Idea contro le polemiche del centrodestra (immagini di repertorio)

Gela. Probabilmente, la proposta verrà formalizzata la prossima settimana. Una parte della maggioranza del sindaco Lucio Greco è pronta a mettere sul tavolo della trattativa l’accordo sui 32 milioni di euro delle compensazioni Eni, in vista di un pacchetto di misure per la cosiddetta fase due. Il gruppo politico di “Una Buona Idea” sta studiando l’uso, da subito, di circa due milioni di euro, avviando poi il confronto con le parti sociali per gli altri diciotto milioni, dato che i restanti dodici sono già stati impegnati in passato. Il vicesindaco Terenziano Di Stefano chiede subito un tavolo di confronto, così da definire un protocollo e mettere a disposizione i soldi per le attività in crisi. Tramontata l’ipotesi delle royalties, avanzata dalle organizzazioni datoriali e dai sindacati confederali, l’assessore allo sviluppo economico e il suo gruppo politico, con l’appoggio dei consiglieri comunali Davide Sincero e Rosario Faraci, sono convinti che la strada delle compensazioni da destinare alla ripresa economica sia quella più immediata. “2 milioni 160 mila euro, nell’accordo che regola l’uso delle royalties, sono destinati alle voci “competitività commerciale” e “valorizzazione del patrimonio abitativo per attività turistiche e ricettive” – dice Di Stefano – basterà chiedere alla Regione e a Eni di destinarle ad un capitolo di spesa che verrà predisposto per gli aiuti alle aziende e alle attività in crisi. La forma si può discutere, ma chiederemo a chi ne usufruirà di assumere per un periodo di tre anni, impegnandosi all’innovazione”. Il gruppo politico guarda inoltre ad un ampio confronto anche sui diciotto milioni di euro restanti. “Con le parti sociali bisognerà valutare le priorità – aggiunge – se ci sono progetti già previsti ma che verranno ritenuti non urgenti o prioritari, allora si potranno destinare le somme al tessuto economico locale, all’occupazione, a far emergere dal sommerso centinaia di lavoratori. Qualcuno ha detto che siamo in guerra, allora è giunto il momento di misure straordinarie. I 32 milioni di euro sono somme che spettano alla città e che riteniamo vadano usate anzitutto per evitare una crisi senza fine”.

Avviando un confronto sulle somme che potrebbero essere disponibili, si punta a costituire un fondo, con risorse finanziarie non inferiori ai 5 milioni di euro. “Sarebbe una base fondamentale. Le royalties? Per destinarle alle attività in crisi servirebbe una modifica della normativa e tempi troppo lunghi – conclude il vicesindaco – il Comune non incassa più venti milioni dalle attività estrattive, come accadeva in passato. Parliamo di fondi assai ridotti e quest’anno probabilmente lo saranno ancora di più. Non credo si possa usare l’esempio del Comune di Gagliano. E’ un centro di dimensioni molto più ridotte rispetto a Gela e comunque incassa una percentuale di royalties superiori. Il Comune non può correre il rischio del default, quando invece ci sono risorse, della città, che si possono usare subito”. Sindacati e organizzazioni datoriali potrebbero avere l’ultima parola, eventualmente condividendo questo percorso amministrativo per la gestione della crisi prodotta dall’emergenza Covid.

1 commento

  1. Le compensazioni dovrebbero servire per tutta la città’ e non solo per una categoria. Andrebbero spese per fare un’opera che serva a tutta la città’ come il rifacimento del pontile sbarcatoio o il restauro de lido la conchiglia.

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