Crisi dem, urne amare: Di Cristina, “mi aspettavo di più…Greco? Accordo contro Lega”

 
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Percentuali sempre più basse ma Di Cristina difende l'intesa con Greco

Gela. Un esperimento elettorale, per ora, poco riuscito. I dem, che a questo giro hanno deciso di mettersi dietro alle insegne civiche di “Uniti siamo gelesi”, non arrivano neanche al 7 per cento e nella coalizione pro-Greco fanno meglio solo della lista “Impegno Comune-Popolo della famiglia”, peraltro non molto distante dalle loro percentuali, finendo dietro alla corazzata “Un’Altra Gela”, ai forzisti di “Azzurri per Gela” e anche ad “Una Buona idea”. “Sicuramente, mi aspettavo di più – dice a mente un po’ più lucida il segretario cittadino Peppe Di Cristina – abbiamo ottenuto 2.400 voti e di certo non sono entusiasta. Se la nostra coalizione dovesse perdere, otterremo comunque un seggio, come il Movimento cinque stelle”. Che il baratro politico del centrosinistra cittadino sia praticamente senza fondo lo dimostrano i dati da qualche ora ufficiali. In città, mancano pure i barlumi di un’eventuale ripresa e Di Cristina non lo nasconde. “Il centrosinistra è in crisi ma il Pd è ancora una forza politica – continua – abbiamo pagato la rinuncia al simbolo e alcune defezioni. Da qualche candidato mi aspettavo di più ma altri pezzi di centrosinistra non hanno ottenuto risultati migliori. L’accordo con Greco? Non sono pentito, è l’unica possibilità per evitare che la città venga governata da un candidato della Lega”. La segreteria dem, nel corso degli ultimi mesi, ha dovuto assistere a nuove defezioni, ma in vista del ballottaggio lancia segnali di “fedeltà” a Greco.

“Siamo in vantaggio rispetto a Spata – aggiunge – e dobbiamo pensare solo a correre per Greco, con lealtà”. Le percentuali sono sempre più basse e i dem locali fanno fatica a mettere insieme i cocci di un recente passato che alle urne si traduceva in tutt’altro tipo di numeri. Qualche nostalgico, anche ieri notte, si è affrettato a dire che avrebbero fatto bene ad andare da soli, magari consci dell’inevitabile sconfitta. Dopo il ballottaggio, potrebbe arrivare l’ennesima batosta e, con o senza simboli, la segreteria dovrà prenderne atto e pianificare un futuro a breve scadenza, sempre che ce ne siano le condizioni. Intanto, Di Cristina non si sbilancia su ipotesi di accordi al secondo turno. “Non decide il Pd – conclude – ma spetta al candidato sindaco valutare. Se mi verrà chiesto, darò il mio contributo”.

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