Crisi finanziaria, commissione bilancio: “Perchè il dirigente non ha accettato l’incarico?”

 
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Il presidente della commissione bilancio Pierpaolo Grisanti

Gela. Ieri, abbiamo riferito del passo indietro fatto dalla dottoressa Monia Amato, dirigente del Comune di Enna, che era stata scelta, a scavalco, per ricoprire il ruolo anche a Palazzo di Città. Dopo aver partecipato al tavolo di lunedì, indetto dal sindaco Lucio Greco, pare abbia valutato il da farsi, ritenendo che la mole di lavoro e le poche ore a disposizione non siano condizioni ideali per affrontare una situazione di emergenza finanziaria come quella attuale. La commissione bilancio, che domani avrà in audizione i revisori dei conti, vuole capire le “motivazioni sottese alla mancata accettazione dell’incarico”. Il presidente Pierpaolo Grisanti e gli altri componenti Alessandra Ascia, Salvatore Scerra, Davide Sincero e Giuseppe Spata, non escludono la possibilità di acquisire atti in tal senso. “Abbiamo appreso con stupore che la dottoressa che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di dirigente a scavalco del settore bilancio ha rinunciato all’incarico. Considerato che l’amministrazione ha più volte ribadito l’importanza della figura dirigenziale in questione, ritenendola cruciale per la risoluzione delle vicende finanziare che attualmente interessano l’ente, pensiamo sia doveroso conoscere le motivazioni sottese alla mancata accettazione”, spiegano i consiglieri.

L’amministrazione comunale cercherà di individuare un nuovo dirigente, sempre a scavalco. Intanto, proseguirà l’interim del segretario generale Carolina Ferro, che sta coordinando gli uffici finanziari. “La commissione si attiverà nelle prossime ore per richiedere tutte le informazioni o la documentazione utile a chiarire la vicenda”, concludono i consiglieri. Il mancato innesto del dirigente al bilancio arriva mentre gli uffici finanziari del Comune, tra mille difficoltà, si trovano a dover adeguare i riaccertamenti sulla base dei chiarimenti chiesti dai revisori. Inoltre, ci sono i tempi assai stretti per il rendiconto, che dovrebbe poi fare da punto di partenza per le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti.

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