"Critiche a Musumeci giustificate", Bennici: "Su Patto Sud difendo città e non partito"

Gela. Criticare l’operato del governo Musumeci, che ha tagliato trentatré milioni di euro del patto per il Sud, non la ritiene una scelta incoerente, anche se l’assessore del suo stesso partito fa par...

A cura di Redazione Redazione
30 novembre 2019 13:50
"Critiche a Musumeci giustificate", Bennici: "Su Patto Sud difendo città e non partito" - Bennici conferma le critiche alla giunta Musumeci
Bennici conferma le critiche alla giunta Musumeci
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Gela. Criticare l’operato del governo Musumeci, che ha tagliato trentatré milioni di euro del patto per il Sud, non la ritiene una scelta incoerente, anche se l’assessore del suo stesso partito fa parte della stessa giunta. Il consigliere comunale Sandra Bennici rivendica la propria posizione politica, al di là del fatto che Manlio Messina di Fratelli d’Italia sia parte integrante del governo regionale. In questo modo, risponde anche al commissario cittadino di DiventeràBellissima Michele Orlando, che non ha accolto di buon grado le dure parole di critica contro Musumeci. “Prendo atto che il nuovo rappresentante di DiventeràBellissima sceglie la difesa ad oltranza del suo illustre referente politico, anziché solidarizzare per convincerlo che la nostra città è stanca di subire continui danni, con la sottrazione di servizi e risorse – dice Bennici – abbiamo tutti la necessità, al di là dei partiti e dei movimenti in cui militiamo, di difendere  gli interessi della città in ogni momento, anche nei confronti di esponenti politici amici che hanno certamente diritto a risolvere le questioni dei loro territori di provenienza, ma con grande equilibro ed intelligenza, evitando di nuocere ad altre comunità”. Bennici è convinta che il “definanziamento” sia stato un passo politico, voluto da Musumeci per trasferire i fondi verso il suo fortino elettorale catanese.

“Io sono gelese e sono stata eletta consigliere comunale dai cittadini di questa città, la difendo comunque anche nei confronti di chi, forte del potere istituzionale, in modo artificioso anziché intervenire per l’immediata soluzione, determina e decide punizioni e sanzioni in danno di quella città governata per molto tempo da un commissario da lui stesso nominato. Anzi, a sentire l’interessato, la nomina fu sottoscritta contestualmente da Dio e da Musumeci. Ci saremmo augurati dopo la conclusione del mandato presidenziale del conterraneo Crocetta, che coincide non casualmente con la chiusura repentina dello stabilimento e con il contestuale disagio di miglia di lavoratori, che l’inizio della nuova presidenza Musumeci fosse contrassegnata da grande attenzione per Gela – conclude – ad oggi, l’unica attenzione è stata di trasferire alla sua Catania ciò che ci apparteneva. E’ innaturale che un qualsiasi cittadino gelese faccia prevalere l’interesse di partito in danno della propria città. La vera politica deve essere sostenuta da intelligenza ed equità, per favorire ed agevolare la crescita dei territori e delle comunità e non per umiliarle all’insegna dell’arroganza del potere e per pura militanza di partito, perché ciò è sola una difesa dei propri esclusivi interessi”.

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