Crocetta non dimentica i suoi fedelissimi, nel cda del Teatro Stabile di Catania entra Loredana Lauretta: l’ha voluta la presidenza della Regione

 
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Gela. In attesa di capire quale possa essere il suo più

immediato futuro politico, con una candidatura bis alla presidenza della Regione già avanzata ma senza l’appoggio degli eventuali alleati, l’ex sindaco Rosario Crocetta continua a piazzare i suoi fedelissimi.

Il nuovo cda dell’ente teatrale catanese. Questa volta, tocca al consiglio d’amministrazione del Teatro Stabile di Catania, una delle massime istituzioni del panorama culturale siciliano. La presidenza della Regione, ovvero lo stesso Crocetta, ha scelto la gelese Loredana Lauretta come componente del cda. La consulente, che ha seguito Crocetta anche a Palermo, entra allo Stabile di Catania insieme al nuovo presidente del consiglio d’amministrazione, il notaio Carlo Saggio, indicato dalla Città metropolitana di Catania, alla docente universitaria Lina Scalisi, voluta dall’ente comunale etneo, e all’altro funzionario regionale Fabio Roccuzzo. Confermato, invece, l’imprenditore Raffaele Marcoccio, dell’Ente Teatro di Sicilia. Loredana Lauretta, da tempo, è tra i responsabili del teatro Eschilo, affidato dall’allora sindaco Rosario Crocetta ad una società privata, gestione poi confermata anche dalla giunta Fasulo. Di recente, la stessa Lauretta è stata chiamata da Crocetta a far parte del coordinamento regionale che dovrebbe individuare i candidati pro presidente da schierare alle prossime regionali. Senza dimenticare il ruolo affidatole per supervisionare i progetti del Patto per il Sud, soprattutto quelli che dovrebbero inondare di milioni di euro la città. Il Teatro Stabile di Catania esce da una lunga fase di commissariamento, con conti in rosso pian piano rimessi in sesto. Crocetta ha scelto una sua fedelissima per chiudere il cerchio della nuova composizione dell’organo che dovrebbe riportare in auge l’ente teatrale etneo. Peraltro, in fase di campagna elettorale, sempre che Crocetta riesca a superare le forche caudine del centrosinistra isolano, meglio tenersi buoni i fedelissimi e marcare il campo.

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