Inchiesta “Cruis” e lo spaccio di cocaina: Di Gennaro respinge le accuse

 
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Gela. Per i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta e per i carabinieri, ci sarebbe stato lui a capo di una presunta organizzazione, in grado di controllare un vasto giro di droga. La cocaina veniva venduta anche nel cuore del quartiere Caposoprano e il bar “Cruis” sarebbe stato trasformato in una sorta di base logistica. Crocifisso Di Gennaro, però, ha respinto le accuse. L’ha fatto nel corso dell’interrogatorio di garanzia, davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Caltanissetta. Negli scorsi giorni, insieme ad altri presunti complici, è stato coinvolto nel blitz “Cruis”. Difeso dall’avvocato Flavio Sinatra, ha voluto rispondere alle domande del gip Francesco Lauricella.

Il blitz “Cruis”. Di Gennaro, detenuto dopo l’arresto, ha escluso un proprio coinvolgimento nel giro di spaccio, negando di essere il presunto capo del gruppo, come invece l’hanno descritto gli investigatori. Gli indagati sono stati seguiti per mesi e gli inquirenti hanno ricostruito oltre mille episodi di spaccio di droga, piazzando telecamere sia nei pressi dell’abitazione di Di Gennaro sia davanti al bar di Caposoprano. Nelle prossime ore, gli altri indagati si presenteranno dal gip.

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