Custodia mezzi, contesa al Tar: legittimo il reinserimento di una società locale

 
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Immagini di repertorio

Gela. E’ legittimo il provvedimento che ha consentito il reinserimento della società locale “Scozzarini Car service srl” nell’elenco di quelle autorizzate all’attività di custodia dei mezzi sequestrati, confiscati o sottoposti a fermo amministrativo, per violazione del codice della strada. I giudici del Tar Palermo hanno respinto il ricorso che è stato presentato dai legali di un’altra società del settore, che opera nello stesso ambito territoriale, la “Le Car”. I legali di quest’ultima società si sono rivolti ai giudici amministrativi, anche contestando la decisione della prefettura di Caltanissetta. La società “Scozzarini car service srl” si è costituita, assistita dall’avvocato Riccardo Balasamo, che ha chiesto il rigetto del ricorso. Per i giudici palermitani, sono stati rispettati tutti i parametri, sulle valutazioni oggettive e soggettive, che hanno poi condotto al reinserimento della società gelese. Per i legali della “Le Car”, però, non sarebbero stati presi nella giusta considerazione una serie di dati, che toccano anche aspetti penali, legati a procedimenti che interessano operatori collegabili all’azienda locale. I giudici hanno rilevato che già prima del reinserimento, la compagine societaria ha cambiato composizione, con un nuovo amministratore. I funzionari della prefettura di Caltanissetta hanno riferito di aver effettuato tutti i controlli necessari, concludendo per l’assenza di legami societari con precedenti gestioni e con ditte eventualmente riconducibili.

“I superiori rilievi dimostrano l’infondatezza dei denunciati vizi di difetto di istruttoria e di motivazione, dal momento che dagli esiti delle verifiche condotte dalla Prefettura, succintamente richiamati nell’impugnato decreto di (re-)iscrizione della Scozzarini nell’elenco di cui all’art. 8 del DPR 571/1992, è possibile ricostruire l’iter logico-giuridico seguito dall’Amministrazione nell’adozione del provvedimento impugnato”, scrivono i giudici nelle motivazioni. Il legale della “Scozzarini”, rifacendosi ai dati rilevati anche dalla prefettura nissena, ha chiesto che il ricorso venisse respinto. Le spese del giudizio sono state poste a carico della società ricorrente.

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