“Da Capici un attacco ad orologeria”, Gnoffo: “Non esistono padrini politici”

 
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L'assessore Nadia Gnoffo

Gela. Un attacco ad orologeria, dal retrogusto politico. Non lo dice direttamente l’assessore ai servizi sociali Nadia Gnoffo, ma la richiesta di dimissioni arrivata ieri dall’avvocato Paolo Capici, la lascia perplessa per i tempi e per i modi in cui è stata lanciata.
Secondo la Gnoffo l’attacco del presidente dell’associazione H si fonderebbe su basi molto fragili, considerato che le argomentazioni che lo stesso Capici ha messo in campo non troverebbero, a quanto dice l’assessore ai servizi sociali, alcun riscontro nella realtà.
La Gnoffo, nel replicare alle accuse di Capici, prova così a smontare punto per punto tutte le critiche mosse dall’avvocato.
Si parte con il servizio Asacom che, come già annunciato mesi fa dallo stesso assessore, è partito anche se in maniera parziale, lo scorso 8 novembre, nonostante tutte le difficoltà legate all’emergenza e alle criticità determinate dalla situazione economica delle casse comunali. “Ad oggi in città solo 75 ragazzi su 90 aventi diritto stanno usufruendo del servizio – dice l’assessore – sappiamo benissimo, perché parliamo quotidianamente con le famiglie, che ogni inizio di anno scolastico rappresenta così una vera via crucis per gli alunni affetti da disabilità, con ritardi che condizionano sistematicamente il mese di settembre e che vengono colmati solo dalla buona volontà delle famiglie e di quegli insegnanti che cercano di mettersi a disposizione, ma anche questo spesso non basta”.
Un ritardo ormai “fisiologico” e che fisiologico proprio non dovrebbe essere, ma che l’amministrazione starebbe tentando di colmare. “Per l’anno scolastico in corso – aggiunge Gnoffo – siamo riusciti a garantire il monte ore grazie a delle somme residue del Piano di Zona già precettate, ma abbiamo immediatamente chiesto alla Regione che il capitolo venga rimpinguato attraverso la conversione delle somme inizialmente destinate all’Asacom domiciliare. Fino ad oggi, il servizio è stato garantito grazie al settore servizi sociali, nonostante la competenza fosse dell’istruzione, nel cui settore, ereditato a novembre, ci siamo già mobilitati per impegnare le somme e destinarle a tale servizio che ritengo fondamentale”. Stesso discorso per il tavolo tecnico che le associazioni avrebbero chiesto al Comune. “Non ci siamo limitati al Comune di Gela – dice la Gnoffo – ma stiamo programmando un tavolo tecnico distrettuale, che consenta di affrontare ogni problematica a più ampio raggio e con soluzioni differenti. Per l’istituzione di questo tavolo abbiamo già registrato l’adesione di tutti gli assessori ai servizi sociali dei comuni aderenti al distretto, e già nelle prossime settimane sarà operativo”.
“Questa amministrazione – continua l’assessore – ha inoltre istituito per la prima volta l’albo delle associazioni che si occupano di disabilità, proprio per avere un confronto costante e diretto ed un supporto per ogni attività da compiere”. Gnoffo poi fa il punto sul trasferimento dei locali del settore servizi sociali dalla sede di viale Mediterraneo. Uno spostamento più volte chiesto dalle associazioni a tutela della disabilità.

“Sul trasferimento dei locali dei servizi sociali posso garantire all’avvocato Capici – dice – che è stato più volte richiesto, anche e soprattutto per ragioni di sicurezza, oltre che di privacy, ma la competenza del trasferimento purtroppo non è in capo all’assessore di cui l’avvocato ha chiesto la testa”.
“Stesso discorso anche per l’attivazione dei centri diurni che, Capici sa benissimo essendosi confrontato diverse volte con il management, è interamente di competenza di Asp”. E aggiunge, “l’attacco dell’avvocato Capici però mi dà, quanto meno la possibilità, di ringraziare tutti i componenti del mio settore che, nonostante in queste settimane sia decimato dal Covid, stanno facendo il loro lavoro in maniera encomiabile”.
L’assessore chiude poi la polemica, con una frecciata ai “padrini politici” che secondo Capici tutelerebbero la sua presenza in giunta. “Non si preoccupi l’avvocato delle influenze di fantomatici padrini sull’operato di questo assessorato. Nel bene e nel male è direttamente con me deve confrontarsi e la porta del mio ufficio è sempre aperta”.

1 commento

  1. Con tutto il rispetto per L’avvocato Gnoffo, pesno che Capici abbia assolutamente ragione nel dire che bisogna ringraziare i propri padrini politici. “NON SI MUOVE FOGLIA CHE IL PADRINO NON VOGLIA”…

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