Da mesi senza risposte dalla Regione, dei lavori milionari di ampliamento a Timpazzo si è persa traccia

 
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Gela. Dei lavori di ampliamento della discarica Timpazzo, appaltati da tempo, non si vede traccia.


I lavori non partono. Senza la nuova vasca per il conferimento dei rifiuti, nonostante l’aumento della percentuale di raccolta differenziata, si rischia una nuova fase di emergenza. Vertici e tecnici dell’Ato Cl2 in liquidazione, ente che gestisce il sito, da mesi ormai cercano di chiudere l’iter. Sia il commissario Giuseppe Panebianco sia il responsabile tecnico del sito Sergio Montagnino hanno già presentato il piano di chiusura, che riguarda la cessazione definitiva dei conferimenti nelle due vasche attualmente disponibili, avviate alla “morte” tecnica, con una successiva messa in sicurezza da protrarre per almeno un trentennio. Senza la nuova vasca e senza l’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti, rimangono enormi punti interrogativi sul futuro del sito. Il passo preliminare all’avvio dei lavori, dovrebbe essere quello delle attività di sminamento, previste dalla legge in aree che in passato sono state teatro di conflitti bellici. “Non abbiamo alcuna novità dalla Regione – dice il commissario liquidatore Giuseppe Panebianco – purtroppo, l’iter dei lavori non si è affatto sbloccato”. Intanto, i vertici dell’Ato hanno chiesto la proroga, di altri sei mesi, della gestione della discarica, che dovrebbe poi passare alla Srr4, nuovo ente che, almeno sulla carta, prenderà il posto dell’Ato. “La richiesta è stata inoltrata ai tecnici dell’ex Provincia di Caltanissetta – spiega Sergio Montagnino – la nuova proroga è prevista dalla normativa in materia”. Dei lavori milionari a Timpazzo, appaltati dalla Regione, neanche l’ombra.  

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