Da otto mesi senza stipendi, sit-in lavoratori “Fortè”: Corallo, “basta muro di gomma”

 
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Sono stati organizzati presidi di protesta

Gela. Le retribuzioni pagate sono ferme all’acconto del giugno dello scorso anno e della quattordicesima mensilità. Da otto mesi i lavoratori dei punti vendita “Fortè”, in città e a Riesi, non hanno più ottenuto gli stipendi né hanno certezze sul loro futuro immediato. Il fallimento del gruppo Pulvirenti, ex proprietà di Meridi-Fortè, ha fatto partire la fase di commissariamento. I dipendenti hanno proseguito la loro attività ma senza vere risposte e tanti di loro hanno già dato le dimissioni. Questa mattina, davanti ai punti vendita in città e a Riesi, con il supporto del segretario provinciale della Filcams-Cgil Nuccio Corallo, i dipendenti hanno organizzato un presidio di protesta, aderendo alla mobilitazione regionale. Corallo segue la vertenza fin dall’inizio e ha condiviso la protesta con i rappresentanti di Fisascat e Uiltucs. “Dall’inizio del commissariamento, a causa del fallimento del gruppo di proprietà Pulvirenti, dal 9 Gennaio 2020 ad oggi, non sono state fornite informazioni concrete riguardanti la salvaguardia dell’attività commerciale e quindi dei relativi livelli occupazionali espressi, in quanto non vi sono evoluzioni che prevedano un affitto o la cessione della rete vendita insistente sul territorio regionale – dice Corallo – tantomeno vi sono evoluzioni positive mirate alla salvaguardia del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori, tanto che, ad oggi, il pagamento delle retribuzioni è fermo all’acconto di giugno 2020 e della quattordicesima mensilità. Da gennaio 2020 a marzo 2021 oltre duecento lavoratori in Sicilia hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa per potere beneficiare del trattamento economico attraverso la Naspi. Altri sono rimasti in forza, sperando nella normale ripresa lavorativa. Dalle organizzazioni sindacali regionali è stato chiesto un incontro urgente al Ministero dello sviluppo economico, finalizzato all’individuazione di percorsi concreti che possano salvaguardare la rete vendita della Meridi e dei relativi livelli occupazionali che la stessa esprime con gli oltre sessanta punti vendita presenti su tutto il territorio siciliano. Sono tre in provincia di Caltanissetta”.

Corallo parla di un “muro di gomma” sollevato intorno al caso dei supermercati “Fortè”, che però pesa su centinaia di lavoratori e sulle loro famiglie. “La dignità dei lavoratori viene erosa giorno dopo giorno – conclude – lo Stato deve essere chiaro e dare risposte tangibili, lo esigiamo tutti, sindacato e lavoratori”.

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