Da otto mesi senza stipendio, un operaio della Smim in bilico su un traliccio: “Sono disperato!”

 
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Gela. Ha evitato il licenziamento ma da otto mesi non riceve né lo stipendio nè le indennità della cassa integrazione ordinaria.

Il gesto nello stabilimento di contrada Piana del Signore. Così, l’operaio quarantaduenne Matteo Guerrieri, dipendente della Smim, ha deciso di salire su un traliccio di supporto del capannone dell’azienda, in contrada Piana del Signore. “Non ho niente contro l’azienda – ha urlato – ma le istituzioni ci hanno abbandonati”. L’operaio, da anni alle dipendenze del gruppo metalmeccanico, è responsabile della manutenzione elettrica. Con moglie e tre figli, non riesce più ad andare avanti. Questa mattina, si è presentato per il turno di lavoro ma dopo pochi minuti avrebbe deciso di salire sul traliccio. Molti suoi colleghi lo hanno visto raggiungere quella zona. Sul posto, sono intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti di polizia delle volanti.

I sindacati hanno già chiesto al prefetto di convocare i vertici Smim. “
Da mesi denunciamo la latitanza delle istituzioni e da mesi denunciamo i discutibili risultati derivanti da svariate riunioni, per esempio tutte quelle fatte alla Regione siciliana, la stessa che ancora deve dirci se i lavoratori esodati possono accedere a strumenti immediati di sostegno al reddito – scrivono i segretari confederali e quelli dei meralmeccanici di Cgil, Cisl e Uil – La Vertenza Gela subirà una deriva e la stessa avrà momenti incontrollabili, questo lo diciamo da mesi e lo affermiano con forza e preoccupazione, umana, sociale e sindacale, la stessa che ci spinge a denunciare la latitanza delle istituzioni. Assurda la scelta delle istituzioni di farsi sorde rispetto ai drammi del mondo del lavoro. Abbiamo richiesto al prefetto l’immediata convocazione della società Smim impianti che di certo deve assumere un atteggiamento diverso nei confronti dei lavoratori e del territorio.Il sindacato confederale e di categoria non è più disponibile ad ascoltare politici che non sono in grado di dimostrare ciò che dicono di fare, la coerenza è d’obbligo”

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