“Dai reati ambientali ad Agroverde”, Amato: “Associazioni denunciano da anni”

 
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Amato ha scritto una lettera aperta spiegando che le associazioni denunciano da anni

Gela. “Le associazioni sul territorio ci sono e denunciano ormai da anni, soprattutto illeciti ambientali”. Emanuele Amato, presidente dell’associazione “Amici della Terra”, si rivolge direttamente al procuratore capo Fernando Asaro, che intervistato nel corso dell’approfondimento condotto da “Trincee” ha lamentato l’assenza di denunce, da privati o enti, che possano aiutare il lavoro investigativo, già svolto proprio dalla procura. Anzi, Amato si dice disponibile a collaborare con i pm, così da fare luce su quello che accade sul territorio, continuamente esposto a veri e propri sfregi ambientali, ma non solo. Amato ricorda l’attività svolta insieme ai rappresentanti di altre associazioni locali e ha scritto una lunga lettera aperta. “Se da un lato apprendo e faccio mie le stesse doglianze del signor procuratore per la mancata denuncia degli enti territoriali sui quali, del resto, sarebbe da appurare se oltre a non denunciare, compiano regolarmente i necessari controlli loro demandati (appare davvero strano che il regolare svolgimento dei controlli dagli enti pubblici territoriali preposti non porti ad alcuna denuncia, quasi a dare il risultato di un ecosistema a dir poco perfetto!). In ordine alla mancata denuncia da parte dei privati cittadini non posso che rappresentare la mia ferma opposizione e tutta la mia contrarietà quando il procuratore afferma che i privati cittadini non denunciano. E’ evidente, infatti, che se per privati cittadini debbano considerarsi anche coloro che sono rappresentanti degli enti privati legittimati e riconosciuti dal nostro ordinamento, le associazioni ambientaliste, come “Amici della Terra”, operante già da decenni e che ha quale scopo la tutela del patrimonio ambientale, rientra proprio tra quei soggetti privati che, veicolando gli interessi dei cittadini, negli anni non ha mai smesso di denunciare reati in materia ambientale. Sono certo che nel lamentare la mancata collaborazione dei privati cittadini, quindi, il procuratore abbia certamente mancato di considerare una grossa fetta della realtà che negli anni ha contribuito alla trasmissione di numerose e molteplici notizie di reato, grazie alle attività delle associazioni ambientaliste come “Amici della Terra”. E’ forse appena il caso di ricordare che “Amici della Terra”, così come altre associazioni oramai da decenni operanti in città – scrive Amato – è un ente di diritto privato che rappresenta gli interessi dei privati cittadini, espleta da tempo attività di denuncia e continua a veicolare notizie di reato che sono all’origine di importanti processi penali avviati e procedimenti in corso nell’ambito dei quali non è per niente azzardato affermare che l’attività propulsiva e di impulso della associazioni sia da considerarsi a dir poco fondamentale. Affermare, così come si legge ancora nelle parole del dottor Asaro, che in materia di reati ambientali o in materia di gestione delle risorse idriche le notizie di reato sono acquisite in autonomia e non su denuncia di enti o di privati è affermazione destituita di fondamento, proprio perché non tiene conto del deposito nel corso degli anni di numerosissime denunce di fatti e condotte, proprio per fattispecie di rilevanza penale in tema di reati ambientali”. Amato fa un excursus anche del passato e richiama quanto già segnalato dall’associazione che presiede e dalle altre che operano per il contrasto agli illeciti ambientali, ma anche amministrativi. “Se ben può comprendersi che il signor procuratore possa ignorare la presenza di “Amici della Terra”, “Aria Nuova” o “Italia Nostra-Gela” nei processi celebrati innanzi al tribunale di Gela già negli anni 1998, 1999 e successivi, non essendo ancora in servizio a capo della procura locale; ci sorprende non poco che egli non dia atto di ciò di cui ha direttamente contezza dal dì del di lui insediamento a capo della procura del nostro territorio, periodo in cui l’apporto delle associazioni sopra menzionate non è mai venuto meno! Ed allora, non sembri stucchevole la presente precisazione e la necessità di ricordare la presenza di “Amici della Terra” nei processi ambientali già celebrati quando ancora non esistevano neppure i locali dell’attuale tribunale, quando per intere settimane si celebravano processi per inquinamento ambientale nelle anguste stanze di viale Mediterraneo, adibite ad aule processuali. Dal processo per l’impianto Acn a quello per gli sversamenti di scarti inquinanti in mare. Poi, diversi processi per inquinamento delle falde corrose dalle benzine, a quelli per l’immissione di sostanze inquinanti nell’aria, a quello per la qualità dell’acqua o ancora al famigerato processo per il rifiuto pet-coke, divenuto combustibile per norma di legge. Se a quell’epoca il dottor Asaro non poteva avere contezza di tali processi e della presenza delle associazioni come enti di diritto privato propositive, attive e sempre presenti nei processi, oggi sa bene che anche dal dì del di lui insediamento a capo della procura locale, “Amici della Terra”, così come altre associazioni ambientaliste, non ha mai smesso di produrre denunce e notizie criminis per reati ambientali che pure hanno dato avvio a vari processi, laddove non abbiano trovato lo sbarramento dell’archiviazione. Ed allora – scrive ancora Amato – basterebbe citare per tutti il processo che a tutt’oggi pende innanzi al tribunale in composizione collegiale per disastro ambientale che vede anche l’associazione “Amici della Terra” costituita parte civile, processo nel quale confluiscono numerose denunce che lo scrivente ha potuto depositare negli anni, dando prova, quindi, di una presenza ancora e sempre attiva sul territorio che confligge con la doglianza del signor procuratore che in maniera sorprendente lamenta una certa inattività dei privati. Vorrei ricordare, ancora, vari altri processi per reati ambientali quali quelli originati da denunce che hanno messo in evidenza manchevolezze e gestioni a dir poco scandalose del servizio di raccolta dei rifiuti e nella gestione delle discariche di Cipollina, di Timpazzo ed altro. E come non ricordare la vergognosa questione “Agrorverde”, ove i reati ambientali non sono che la punta di un iceberg e che ha subito una serie davvero imbarazzante di richieste di archiviazione, opposte sempre e soltanto dalle associazioni ambientaliste, e che non è mai pervenuto a giudizio non certo per l’inattività dei soggetti privati. Il caso dell’Agroverde, peraltro, meriterebbe attenzioni e comunque ancora una volta smentisce le riflessioni del signor procuratore, vista l’enorme quantità di denunce che provengono proprio da decine di privati cittadini che a tutt’oggi attendono risposte dalla magistratura”. Il presidente dell’associazione “Amici della Terra” rinnova l’invito alla collaborazione con la procura. Solo pochi mesi fa la sua associazione è stata ammessa come parte civile, insieme ad “Aria Nuova”, in un procedimento scaturito da una lunga interruzione idrica patita dai residenti del quartiere Ospizio Marino, denunciata proprio dalle associazioni.

“Disconoscere la funzione, il ruolo e l’impegno delle associazioni ambientaliste, asserendo genericamente che i privati non denunciano e tuttavia non coinvolgerle mai nei procedimenti avviati da quelle denunce, finisce in un colpo solo per mortificare ed annullare anni di impegno costante posto in essere dalle associazioni e dai singoli componenti che in questi anni non hanno mai abbassato la guardia contro ogni tipo di crimine, affrontando con energie unicamente personali e gravi sacrifici anche economici una lunga e mai dismessa opera di monitoraggio del territorio e di denuncia. Nell’evidenziare l’assoluta fiducia nelle istituzioni e l’ammirazione anche personale per l’alacre impegno sul campo dell’illustrissimo signor procurare, dottor Asaro, auspico che lo stesso voglia coinvolgerci e tenerci in considerazione molto di più di quanto non sia stato fatto fino ad oggi, non rinunciando a priori ad un patrimonio di conoscenze acquisito negli anni da “Amici della Terra” e dalle altre associazioni che, senza tema di smentita, rappresentano una sorta di memoria storica. Sta di fatto, ad esempio, che lo scrivente, redattore di decine e forse centinaia di denunce per reati ambientali – conclude – non è mai stato convocato per rendere dichiarazioni in merito a quanto denunciato. Certo della sensibilità del garante della legalità sul territorio, esprimo massima disponibilità per risintonizzare già da domani un nuovo e più efficace rapporto collaborativo, come riteniamo auspichi lo stesso procuratore allorchè invoca quelle denunce di privati che, come più volte detto, non abbiamo mai e non faremo mai mancare”.

1 commento

  1. Uno dei tanti problemi di questa città:
    Tante chiacchiere e pochissimi fatti.
    (Ogni riferimento a cose persone o fatti e puramente generico)

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